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Il solito fango di Santoro: gossip e porno insinuazioni

Gossip e porno insinuazioni contro Berlusconi e Francesca Pascale. Alfano: "Giornalismo qualunquista e volgare, non lo accettiamo". Su Twitter scoppia la rivolta con l'hashtag #disserviziopubblico

Il solito fango di Santoro: gossip e porno insinuazioni

Fango, fango e ancora fango. Illazioni e insinuazioni. Santoro torna alla vecchia e mai sopita ossessione: frugare - con un grande sfoggio di fantasia - sotto le coperte del Cavaliere. Uno sport che il telepredicatore non ha mai abbandonato, solo messo in naftalina per qualche mese. Così dopo aver elevato al suo altare catodico presunti oracoli (poi puntualmente smentiti) della caratura di Massimo Ciancimino, ora ripara su Michelle Bonev. Nome d'arte di Dragomira Boneva, attrice di origini bulgare, un tempo molto criticata a sinistra e ora tornata alla ribalta grazie alle sue dichiarazioni su Silvio Berlusconi e Francesca Pascale. A Servizio Pubblico torna il fango da gettare, ovviamente e come sempre, in direzione Arcore.

La Bonev, incalzata da una giornalista della scuderia di Santoro, racconta che il Cavaliere l'avrebbe aiutata nella produzione di un film poi atterrato al Festival di Venezia (sempre grazie all'intervento del Cav, secondo lei) e sostiene di essere andata a letto con lui. Non solo. Nell'arena di Santoro il fango si mescola con il gossip più pedestre e la Bonev torna a parlare, come già fatto pochi giorni fa, anche di Francesca Pascale. "Le piacciono le donne, ho avuto una relazione con lei", sentenzia l'attrice. Frase già detta, querela già annunciata dall'avvocato della Pascale. Ma a Santoro non basta, rimesta nel torbido e gongola con domande di questo calibro giornalistico: "Ma Francesca può veramente essere innamorata di Berlusconi?". La Bonev non vede l'ora di rispondere: "È molto ambiziosa, senza scrupoli. Non può essere innamorata di lui". E lo chiamano Servizio Pubblico. Infatti su Twitter, nel frattempo, spopola l'hashtag disserviziopubblico che entra subito nei top trend del social network. Una piccola rivolta in rete che a Servizio Pubblico non digeriscono. Infatti la santorina Giulia Innocenzi si affretta ad adombrare il delirante sospetto che tutti i tweet vengano da un'unica manina che, va da sè, digita da palazzo Grazioli. Intanto tra accuse e illazioni va in scena la surreale santificazione della Bonev "che dopo questa puntata non lavorerà più", avvisa Santoro. Lei gli fa eco: "Tutti mi lapidano, ma io voglio solo dire la verità". Ma più che una martire della verità sembra un'attrice alla disperata ricerca di pubblicità. Intanto lo staff di Santoro si frega le mani e sguazza con compiacimento nella spazzatura. "Ne parlano nel mondo - avvisa una giornalista -. Cercando 'Pascale lesbian' su Google escono 75 ricerche, compresi quotidiani esteri come il Telegraph". Un po' come dire: siamo professionisti dello sputtanamento.

Una puntata talmente scandalosa che perfino Cacciari (non certo in odor di berlusconismo) non si contiene e sbotta: "Non ne posso più di sentire parlare di queste cose, basta Santoro! Basta!". A stretto giro di posta arrivano i commenti del mondo politico. "Non accetteremo mai che il confronto politico scenda a questo livello. La nostra storia e la storia del presidente Silvio Berlusconi non potrà mai essere sporcata da un giornalismo qualunquista e volgare che utilizza presunti gossip e personaggi discutibili", commenta Angelino Alfano. "Ancora una volta Servizio Pubblico si affida solo al gossip spazzatura per screditare il presidente Silvio Berlusconi. Una puntata indecente e vergognosa", dice Raffaele Fitto. Daniela Santanché affida il suo pensiero a un tweet tagliente: "Santoro vero utilizzatore finale. Andrebbe indagato per sfruttamento della prostituzione". I commenti alla puntata arrivano da più voci, ma suonano all'unisono: "Fango mediatico, spettacolo barbaro, macelleria televisiva" (Renato Brunetta), "Non è giornalismo ma una cloaca" (Luca d'Alessandro), "Sinistra posseduta dall'odio" (Daniele Capezzone), "Santoro giornalista guardone" (Maurizio Lupi), "Stasera Santoro ha dato il peggio" (Fabrizio Cicchitto), "Un pessimo esempio di tv" (Beatrice Lorenzin). E, a giudicare dai commenti sui social network, anche una buona parte degli italiani si è stufata (eufemismo) di questa telespazzatura.

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