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Il solito ritornello di Monti: c'è una luce in fondo al tunnel

Intervistato da Radio anch'io il premier va all'attacco del Cavaliere. E replica a Bersani: "Da che parte sto? Con le riforme". Poi fa il politologo: "Destra e sinistra sono superate"

Il solito ritornello di Monti: c'è una luce in fondo al tunnel

Se c'è una frase che Mario Monti ha ripetuto più volte, in un anno a Palazzo Chigi, è questa: c'è la luce in fondo al tunnel. Una metafora che vuole indicare - rimarcare - che la direzione intrapresa è quella giusta e che bisogna solo andare avanti con fiducia. Ora, in piena campagna elettorale, il presidente del Consiglio continua a parlare di quella luce. "La vedo più vicina di allora e sono molto più ottimista sul fatto che nel frattempo il tunnel non ci crollerà sulla testa dell’auto per travolgerla come per un po' abbiamo rischiato", dice Monti ai microfoni di "Radio anch’io" (Rai1). Mesi fa, nella stessa trasmissione, aveva usato la stessa espressione.

Poi si sofferma sull'economia: "Credo siamo usciti dalla crisi finanziaria", per la ripresa "molto dipende dall’economia mondiale". La decisione americana sul fiscal cliff "toglie un’incertezza" e "se le politiche per la crescita che promuoviamo in Europa con il presidente Hollande si mettono in moto, il tunnel può accorciarsi".

Secca la replica che Monti fa a Bersani, che nei giorni scorsi lo aveva attaccato ("Da che parte sta?"). "Io sto per le riforme che creino più posti di lavoro e perché l’Italia sia più competitiva". Poi aggiunge: "È difficile ragionare su dove uno sta. Pochi giorni fa numerosi parlamentari del Pd - Morando, Tonini, Vassallo - hanno scritto una lettera aperta su tasse lavoro e riforme: il Pd stia con Monti. Io desidero che il mondo politico si schieri sulle idee, io sono salito, sceso, entrato in campo non schierandomi pro o contro singoli partiti ma fortemente per determinate idee".

Sui temi etici il premier fa sapere che "per ora non saranno al centro del programma" di un eventuale nuovo governo Monti. "Il nostro - spiega - è un movimento di cattolici e laici con sensibilità diverse e che dà un valore centrale alla persona. Per costruire una coalizione larga i temi a valenza etica, pur essendo più importanti che creare lavoro, fanno meno parte dell’urgenza. Ora bisogna lasciare più spazio alle coscienze individuali ed al Parlamento. Per ora, ferma restando vigorosissima tutela persona e vita, i temi etici non saranno al centro del programma", conclude Monti.

Com'era inevitabile Monti prende di mira anche Berlusconi: "Da leaderone a leaderino. Spero che gli elettori siano meno confusi di me". Il premier ironizza sul Cavaliere ricordando come qualche settimana fa proprio il Cav gli avesse proposto di guidare il centrodestra. Poi un'altra frecciatina all'indirizzo del suo predecessore a Palazzo Chigi: Una commissione per fare chiarezza sulla caduta del governo Berlusconi? "La trovo un’idea stravagante, tardiva, interessante. Ben venga...", dice il Professore.

Monti torna poi sull’abitudine di non fare riforme in Italia per cui "bisogna dire che all’estero ci sono congiure contro di noi per non guardare all’interno: ma siamo seri, siamo adulti".

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