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Stamina, il Comitato scientifico: "Dosi adatte a topi, non all'uomo"

Secondo gli scienziati, il metodo di Vannoni non spiega come ottenere dalle cellule staminali mesenchimali i neuroni necessari a migliorare le patologie degenerative

Stamina, il Comitato scientifico: "Dosi adatte a topi, non all'uomo"

Dosi di cellule staminali mesenchimali minime, adatte ai topi ma non certo all’inoculazione in un essere umano. Nessuna prova di differenziazione cellulare, ossia di trasformazione delle staminali iniettate in neuroni. E ancora: nessun rispetto dei criteri di sicurezza nella produzione e nella conservazione delle cellule e nessun metodo messo in campo per lo screening di patogeni. In parole povere: nessuna prevenzione di possibili infezioni. Sono solo alcuni dei rilievi che gli esperti del Comitato scientifico nominato dal dicastero della Salute, poi "bocciato" dal Tar, hanno mosso a Stamina. Secondo gli scienziati, il metodo fornito da Davide Vannoni non spiega come ottenere dalle cellule staminali mesenchimali i neuroni necessari a migliorare le patologie degenerative che Stamina Foindation sostiene di riscontrare.

Tra domani e lunedì arriverà il via libera al nuovo comitato scientifico nominato dal ministero della Salute per valutare il metodo Stamina. A quanto apprende l’Agi, c’è stato nei giorni scorsi un lavoro di attenta valutazione dell’ordinanza del Tar che di fatto "bocciava" il precedente comunicato, ritenuto non imparziale. Per questo non sono escluse alcune modifiche nella composizione dell’organismo chiamato a dare una parola definitiva sul controverso metodo a base di cellule staminali mesenchimali. Secondo il primo Comitato scientifico nominato dal dicastero della Salute, dal protocollo Stamina emerge inoltre che le cellule sono ottenute in coltura primaria, ossia sono ottenute dalla prima coltura cellulare e senza ricorrere ai successivi passaggi seriali utilizzati normalmente nei laboratori per ottenere una quantità di cellule adatta al trapianto nell’uomo.

"La dose utilizzata per i trapianti cellulari nell’uomo - si osserva nei documenti prodotti dal Comitato scientifico - è di circa due milioni per chilogrammo di peso corporeo, mentre il protocollo Stamina prevede il trapianto di due milioni di cellule in totale, come nel caso della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), e l’adeguamento al peso corporeo non viene indicato con una dose esatta".

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