Cronache

Le stelle sono contro Letta e le 5 di Grillo non brillano

Il fisico cibernetico diventato astrologo consiglia al premier di passare il 20 agosto a Hua Hin. "Per il mondo tragici gli anni dal 2015 al 2021"

Le stelle sono contro Letta e le 5 di Grillo non brillano

Nato a Varese l'8 ottobre 1959, alle 10.10 secondo l'anagrafe, alle 10.15 secondo la madre, alle 10.07 secondo i suoi calcoli, il fisico cibernetico Marco Celada, Bilancia con ascendente Scorpione, è stato costretto a festeggiare l'ultimo compleanno a Kangerlussuaq, un villaggio di 556 abitanti in Groenlandia. I precedenti genetliaci, a partire dal 1995, lo avevano portato a Otranto, Boston, Kodiac (Alaska), Lampedusa, Milano, Rodrigues (Mauritius), Van (Turchia), Ixtapa (Messico), San Paolo del Brasile, Bombay, Agadir, Acapulco, Bíldudalur (Islanda), Auckland, Seul, Malé (Maldive), Lanzarote (Canarie). Il prossimo, quando si dice la sfortuna, lo dovrà passare di nuovo ad Auckland, in Nuova Zelanda, a 24 ore di volo (e 18.500 chilometri) da casa.
Come don Ferrante, che nei Promessi Sposi attribuisce l'epidemia di peste alla fatale congiunzione di Saturno con Giove e muore maledicendo le stelle, Celada crede nelle influenze maligne degli astri. Ma, a differenza del personaggio manzoniano, è abituato a prendere le sue belle precauzioni. La più importante, frutto di complicati algoritmi a partire dalla data e dall'ora esatta della nascita, consiste appunto nel farsi trovare in una ben precisa località del pianeta il giorno della rivoluzione solare: «Con tale espressione si designa la fotografia del cielo al momento del compleanno. Da un punto di vista astronomico e astrologico, questo giorno sarà responsabile di tutto il nostro anno. La fotografia del compleanno è diversa se la scattiamo a Milano, a New York o a Pechino, a causa della rotazione terrestre». Insomma, tutto dipende dal luogo in cui si spengono le candeline. Se è quello sbagliato, saranno dolori per i successivi 364 giorni. Ecco, giusto per esemplificare, per me saranno dolori: Celada mi ha consigliato di passare il compleanno a Resende, 165 chilometri da Rio de Janeiro, destinazione che per giovedì prossimo non mi pare alla mia portata.
Evitate quella smorfia di scetticismo. Il nostro non è certo la reincarnazione di Peter Van Wood. Non ha fatto altro che conformarsi alla tradizione: da Niccolò Copernico a Isaac Newton, passando per Galileo Galilei e Giovanni Keplero, fino ad arrivare ad Albert Einstein, non si conosce un solo fisico o matematico di fama che non sia stato nel contempo un astronomo e un astrologo. «Grazie alla fisica, ho potuto comprendere l'astrologia e il modo in cui essa funziona», spiega lo studioso, che di suo avrebbe voluto finire alla Nasa, «a controllare tutte quelle lucine che governano i destini del mondo». Invece appena conseguita la laurea alla Statale di Milano, nel 1984, fu subito sommerso dalle offerte d'impiego di importanti aziende. Ha lavorato in Alenia Difesa per 12 anni, di cui due trascorsi in Olanda, a elaborare protocolli per le comunicazioni militari della Nato; per altri 12 è stato in Telecom, a occuparsi di sistemi operativi delle reti cellulari nella torre di Rozzano, primo data center per Internet in Italia. «Finché a cavallo fra il 1988 e il 1989, all'ingresso di Plutone in Sagittario, un passaggio che avviene ogni 149 anni, quindi una sola volta nella vita, non è cominciata questa passione per l'astrologia».
Oggi Celada s'è messo in proprio ed esercita una nuova professione di sua invenzione: astrological coach. «Faccio l'allenatore dei manager. Li seguo nella carriera, li aiuto con l'astrologia a prendere le decisioni giuste per il conseguimento dei loro obiettivi. Li consiglio su come proteggersi con lo studio del compleanno mirato. Li sospingo nella giusta direzione quando vi sono particolari transiti astrologici». Non sembra molto faticoso, almeno per loro: in media un'ora di allenamento a settimana.
L'astrological coach, sposato con una traduttrice e residente a Cornaredo, nell'hinterland milanese, ha avuto per maestro Ciro Discepolo, giornalista e scrittore napoletano di 65 anni, che ha fondato la Scuola di astrologia attiva e che non vuole apparire su Wikipedia, da lui definita «l'unica enciclopedia “libera” con il catenaccio rosso» perché «censura il sapere». «Ha lavorato presso il Consiglio nazionale delle ricerche», informa il discepolo con la minuscola.

Che significa astrologia attiva?
«Prendere in mano il proprio destino, gestire l'energia dei pianeti, utilizzandola e non subendola. L'astrologia attiva si basa su due tecniche: la rivoluzione solare, cioè il compleanno mirato, e l'astrocartografia. Il primo passo è la mappa astrale mirata».

Cioè?
«La fotografia del cielo al momento della nascita. Questa immagine, che dura un istante, sarà poi responsabile per tutta la vita del destino di un certo soggetto. Ci fa capire la persona, le sue predisposizioni, i punti di forza e di debolezza. Riusciamo così a stabilire che cosa può fare un bambino da grande. Prenda Silvio Berlusconi: ha Giove in terza casa, che è quella legata alle comunicazioni e alle telecomunicazioni. Era tutto già scritto».

Ma molto poi dipende dalla rivoluzione solare, ho capito bene?
«Esatto. Il Sole resta sempre nella stessa posizione, gli uomini no. Il tema di nascita non possiamo cambiarlo, ma trovandoci il giorno del compleanno in un dato luogo mettiamo i pianeti nella posizione migliore per i nostri obiettivi. Un calcolo fisico, matematico e geometrico, eseguito con un software di altissima precisione. È come vaccinarsi per l'anno a venire. Le regole per una buona rivoluzione solare sono 34».

Ho spazio solo per tre, temo.
«I 20 giorni prima e i 20 giorni dopo il compleanno sono importantissimi, sia in positivo sia in negativo: spesso in questo lasso di tempo accadono gli avvenimenti più importanti di tutto l'anno. Il giorno del compleanno è davvero speciale, può coincidere con eventi straordinari. Se in famiglia si registrano compleanni vicini tra loro, quei giorni diventano addirittura esplosivi».

Dovremmo spedire i nostri governanti a tagliare la torta nel posto giusto.
«Il primo governo Berlusconi cadde nel dicembre 1994 perché il premier fece una cattiva rivoluzione solare il 29 settembre. Analizzando i leader in campo nelle ultime elezioni politiche, avevo previsto fin dal 2 febbraio, su Msn, il portale della Microsoft, il quasi pareggio fra destra e sinistra, precisando che il Cavaliere non sarebbe riuscito a prevalere, sia pure di poco. Avevo anche pronosticato l'appannamento di Pier Luigi Bersani, dopo il momento di massimo splendore raggiunto con le primarie del Pd. Quanto a Giorgio Napolitano, sette anni fa venne eletto presidente della Repubblica in un giorno con transito particolare di Saturno in buon aspetto al Sole: in astrologia corrisponde a un alto riconoscimento che giunge in tarda età. Lo stesso transito s'è ripetuto a metà dello scorso aprile, quando il capo dello Stato ha avuto il secondo mandato».

Se Enrico Letta ci sta leggendo, drizzerà le antenne.
«L'attuale premier è nato il 20 agosto 1966 alle ore 19.40 a Pisa. Non deve trascorrere il compleanno 2013 in Italia. Il cielo della rivoluzione solare presenta infatti un temibile Marte in dodicesima casa. Per ribaltare al meglio la situazione astrale quel giorno dovrà recarsi a Hua Hin, in Thailandia».

E di Beppe Grillo che mi dice?
«Anche a lui consiglio di non trascorrere in Italia il compleanno 2013, che cade astrologicamente il 20 luglio benché il comico sia nato il 21».
Non sveli la località più propizia in cui dovrebbe recarsi, altrimenti ce lo ritroviamo a Palazzo Chigi.
«Mi aspettavo un'altra obiezione: “Ma allora lei ha il potere di indirizzare le persone nel luogo sbagliato”. Risposta: sì. Qui subentra l'etica, la stessa che obbliga un medico a curare un ferito anche se ha commesso una strage. Dico solo che l'anno solare, da compleanno a compleanno, per Grillo sarà negativo a causa della presenza di Marte sul discendente e di Saturno al medio cielo».

Il suo ego non ha sofferto nel declassamento da potenziale erede di Giovanni Degli Antoni, caposcuola dei fisici cibernetici, a concorrente di Branko, alfiere degli oroscopari?
«No, perché agli increduli ho sempre spiegato che gli avvenimenti sono conseguenza di un fenomeno fisico. Se dico che un evento è probabile, è perché ho applicato delle regole, seguendo i principi della fisica, analizzando i dati e proiettandoli nel tempo. Gli altri astrologi sono per lo più umanisti e psicologi».

Chi si rivolge a lei?
«Soprattutto industriali e responsabili di aziende. Stamattina ero al telefono con un manager di Roma che dovrà passare il suo compleanno mirato a Hilo, nelle Hawaii. In passato un imprenditore del ramo abbigliamento, anche lui romano, mi ha chiesto un consulto per individuare il luogo più idoneo a delocalizzare. Ha aperto uno stabilimento vicino a New Delhi, in India, che sta andando bene».

Ma come fanno gli astri a esercitare una così forte influenza sulle nostre vite?
«I pianeti si muovono nello spazio e quindi generano suoni, frequenze ed energie, cioè gli influssi astrali. I quali sono percepiti sul piano fisico come sentimenti, tendenze, pulsioni».

Che cosa vede nel futuro dell'Italia?
«Vedo l'indice ciclico planetario, una specie di elettrocardiogramma del mondo. È la sinusoide ottenuta mettendo insieme le distanze dei pianeti fra di loro. Quando si allontanano, il ciclo è positivo; quando si avvicinano, è negativo».

Mi lasci indovinare: in questo momento i pianeti sono appiccicati.
«Il periodo è critico, sì. I nostri governanti, e non mi riferisco solo all'Italia, stanno cercando, con molto ritardo, di fermare un declino cominciato parecchi anni fa. Dal 2015 al 2021 ci sarà il periodo più negativo di questo secolo».

Terza guerra mondiale?
«Più che bellica, l'emergenza sarà ambientale e sanitaria, con lo scoppio di epidemie molto aggressive. Sapendolo, si può tentare di fronteggiarla per tempo».

Con un ministero dell'Astrologia?
«A Londra esiste dal 1948 la Faculty of astrological studies che sinora ha formato oltre 10.000 studenti di 90 Paesi. André Barbault, fondatore dell'astrologia attiva, ritiene che nel 2025 la materia sarà insegnata in tutte le università d'Europa, come si faceva un tempo negli atenei di Padova e Bologna. Per inciso, Barbault è lo scienziato che previde la caduta del Muro di Berlino».

Senta, ma se tutto è già scritto nelle stelle, a che servono gli sforzi dei vari Letta, Draghi e Barroso?
«A nulla, se non creano un team che gestisca la congiuntura astrale. Un esempio: Mario Monti. Avevamo bisogno di un premier marziale, cioè con Marte dominante, che prendesse le decisioni necessarie in fretta, senza compromessi. Invece... Il problema si ripete con Letta, che ha valori della Vergine e ama fare le cose in sequenza. Troppo metodico. Gli mancherà il tempo per realizzarle».

Che differenza c'è fra lei e il Divino Otelma?
«Un conto è l'astrologia, un altro è la divinazione. La prima è una scienza. Non viene considerata esatta solo perché un esperimento non può essere ripetuto a causa delle diverse leggi orarie dei pianeti e della variabile tempo».

Il professor Paolo Legrenzi, studioso dei fenomeni illusori, sostiene che l'astrologia è una pseudoscienza, un effetto placebo contro l'ansia.
«Non è una scienza neppure la medicina. Solo fisica, matematica, astronomia e biologia possono essere considerate scienze esatte. E allora come mai ci si accanisce unicamente contro l'astrologia?».

Lei è credente?
«Ero ateo. Sono diventato cristiano studiando gli astri».

«Chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia è in abominio al Signore». Deuteronomio. Come la mettiamo?
«Tutta la teologia medievale, a partire da San Tommaso, crede nella verità dell'astrologia, al pari di molti pontefici. Giulio II ordinò a Raffaello di dipingere la situazione astrale al momento della propria elezione: l'affresco si trova nella Stanza della Segnatura nei Musei vaticani. Addirittura Giulio della Rovere rinviò di un giorno l'incoronazione per attendere un cielo favorevole. Paolo III si fece suggerire dagli astrologi il periodo giusto per la convocazione del Concilio di Trento. Leone X fondò una cattedra di astrologia all'Università La Sapienza. Ma poi, scusi, la storia del cristianesimo non cominciò con una stella cometa in cielo?».
(656. Continua)
stefano.

lorenzetto@ilgiornale.it

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