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"Stop a preghiere in garage e capannoni": stretta della Camera sulle moschee abusive

Il testo passa ora all’esame del Senato. Foti (FdI): “Porre un freno alle situazioni di abusivismo che hanno permesso di utilizzare garage, capannoni, magazzini, per finalità diverse da quelle proprie”

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Nonostante le minacce registrate nelle scorse settimane, la stretta sulle moschee procede senza sosta. Oggi è stato fatto un altro importante passo avanti: è infatti arrivato il via libera della Camera alla proposta di legge a prima firma del capogruppo di FdI Foti che modifica l'articolo 71 del codice del Terzo settore in materia di compatibilità urbanistica dell'uso delle sedi e dei locali impiegati dalle associazioni di promozione sociale per le loro attività. Il testo è passato con 135 voti favorevoli, 112 contrari e 5 astenuti. Ora la pdl passa all'esame del Senato.

La proposta di legge presentata da FdI rappresenta una stretta sulle sedi di associazioni di promozione sociale utilizzate come luoghi di culto. Ovviamente i riflettori sono accesi sulle moschee abusive, presenti nelle grandi città ma non solo. La nuova norma prevede che la procedura agevolata per il cambio di destinazione d'uso prevista dal codice del terzo settore non si applica alle sedi e ai locali utilizzati esclusivamente per attività di culto che "non rispettino gli standard di sicurezza e accessibilità". Nessun attacco alla libertà di culto e di religione, con buona pace delle polemiche strumentali della sinistra.

Un provvedimento equilibrato, che non va a intaccare i luoghi di culto indicati negli strumenti urbanistici: l’obiettivo è colpire l’abuso nell’applicazione di una norma sugli enti del terzo settore e correggere un testo lacunoso. Una tutela per i cittadini, considerando che spesso interi quartieri sono sotto scacco di presunte associazioni che si spacciano per luoghi di promozione sociale quando non sono altro che veri e propri luoghi di culto islamico. Senza dimenticare che spesso in queste moschee abusive viene professato l’odio e la discriminazione religiosa e razziale.

“L'approvazione della proposta di legge è un passo avanti verso regole minime e limiti chiari che pongano un freno alle situazioni di abusivismo che hanno permesso di utilizzare garage, capannoni, magazzini, per finalità diverse da quelle proprie: svolgere attività di preghiera in spazi non dotati delle relative destinazioni urbanistiche e privi di norme di sicurezza o di accessibilità minimi”, l’analisi di Tommaso Foti, primo firmatario della proposta di legge.

Il capogruppo del partito del premier Meloni ha evidenziato la necessità di intervenire sull'elusione di una legge che ha finalità ben precise e di favore per le associazioni di promozione sociale, la cui attività e le cui finalità sono dettagliatamente elencate e previste, mettendo un freno ad interpretazioni illegittime, "disconosciute come tali dalla giurisprudenza amministrativa".

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