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Miccichè: "Con il Sud il Pdl può vincere anche alla Camera"

L'ex sottosegretario tornato col Cav: "Il 75% di tasse al Nord? Ok, ma a noi il 100%"

Miccichè: "Con il Sud il Pdl può vincere anche alla Camera"

Due mesi fa, alle Regionali siciliane, la sua candidatura a governatore in solitaria ha dato il colpo mortale al Pdl. Due mesi dopo Gianfranco Miccichè, l'artefice con Forza Italia di uno storico 61 a 0, ex ministro ed ex sottosegretario di Silvio Berlusconi è di nuovo al fianco del Cav, con il suo Grande Sud. Basta mea culpa per essere stato alleato di Silvio. Basta strali contro la Lega, nemica del Sud. Tutti insieme appassionatamente, tutti alleati.
Onorevole Miccichè, non è una contraddizione?
«È tutto vero. Ma le scorse Regionali in Sicilia sono state un grave errore del Pdl, io ho solo reagito. Oggi la situazione è diversa».
In che cosa è diversa? Lei ha rotto con Berlusconi accusandolo di aver dimenticato il Sud. Ha cambiato idea?
«Adesso si sono create le condizioni per realizzare il grande sogno del Partito del Sud. Quando ero ancora al governo e litigavo con Berlusconi perché cedeva alla Lega lui mi diceva: “Loro sono un partito. Tu no”. Ecco, io il partito l'ho fatto. Oggi il ritorno della Lega a fianco di Berlusconi crea la possibilità di realizzare una scommessa vincente, quella dei due grandi partiti territoriali nell'ambito del centrodestra. Il nostro ritorno è giustificato, il Sud crede in questa sfida, da Fitto, Scopelliti, Caldoro ricevo un aiuto appassionato».
E con le richieste della Lega come la mettiamo?
«Non ci saranno problemi. Sulle macroregioni siamo d'accordo, non vogliamo togliere al Nord ciò che gli spetta, a condizione che non venga toccato quel che spetta al Sud. La Lega chiede che il 75% delle tasse resti al Nord? Ok, purché in fase di perequazione si lasci al Sud il 100%».
Vincere in Sicilia può dare al Pdl la maggioranza al Senato.
«Non solo al Senato. La partita non è chiusa, si può vincere anche alla Camera. Monti nell'immaginario collettivo non esiste più, siamo tornati a centrodestra contro centrosinistra, anzi contro sinistra pura. Pd e Sel, insieme, valgono il 33, 34%. Il Pdl è in crescita, per ora è al 20 ma può salire al 22, 23%. Noi possiamo convogliare una percentuale che va tra il 3 e il 5%. E poi c'è la Lega. Possiamo giocarci la partita anche alla Camera. E perdere, consegnando il Paese alla sinistra, sarebbe criminale».
Una bella sfida, quasi quanto quella del 61 a 0 del 2001...
«In quel 61 a 0 non ho meriti, era troppo facile. Mio vanto sarà riuscire a portare a casa il risultato oggi. E credo che se nel Pdl si eviteranno i mal di pancia si vincerà».
A proposito di mal di pancia, dell'eventualità Alfano premier che ne dice? I rapporti tra voi non sono idilliaci...
«Non auspichiamo uno scenario con Alfano premier e Berlusconi ministro dell'Economia».
Quindi l'accordo col Cav in questo caso salta?
«L'accordo regge se Berlusconi è il capo di tutti e se Berlusconi fa il capo della coalizione e ognuno presenta un proprio candidato. Comunque, la premiership di Alfano escluderebbe molti di noi e impedirebbe accordi con l'Mpa di Raffaele Lombardo, con cui c'è una trattativa avanzata».
Grande Sud candiderà Dell'Utri?
«È una notizia totalmente inventata, inesistente, qualcuno vuole danneggiare la nostra operazione. Berlusconi, lo giuro, non mi ha mai chiesto niente per Dell'Utri, lo stesso Dell'Utri, con cui ci siamo scambiati gli auguri natalizi, non ha neanche sfiorato l'argomento.

In Grande Sud non ci saranno candidati che vengono da altri partiti».

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