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Parma ha già sfiduciato il sindaco a Cinque stelle

Parma ha già sfiduciato il sindaco a Cinque stelle

RomaNon è certo facile il compito di Federico Pizzarotti, vero e proprio biglietto da visita vivente del Movimento 5 Stelle, sfortunato primo testimonial della protesta elevata alla responsabilità di governo. Un apristrada sulle cui spalle sono piovute le enormi attese rivoluzionarie dei suoi sostenitori che, come da inevitabile copione, hanno alzato il tiro contro di lui per il mancato rispetto delle promesse da campagna elettorale.

«Asili e materne tariffe alle stelle», recitava venerdì lo striscione portato in piazza San Giovanni da parte del Comitato Famiglie Parma durante il comizio finale di Beppe Grillo. Così come su Pizzarotti è da tempo appuntata l'attenzione di giornali vicini al centrosinistra come Repubblica e il Manifesto. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro, nel suo dorso locale, titolava due giorni fa: «Parma e le promesse mancate. Luna di miele finita con Pizzarotti». E poi nell'occhiello: «L'aumento delle rette dei nidi, i problemi finanziari, la questione dell'inceneritore. In città monta la delusione. Il sindaco: “Vorrei accontentare tutti, ma non posso”».

Il testo è un vero e proprio atto d'accusa verso il primo cittadino. «Dopo l'euforia arrivano le proteste. Persino gli esposti, due in un solo giorno martedì scorso. Federico Pizzarotti, il primo sindaco a Cinque stelle di un Comune capoluogo, misura la distanza tra gli annunci e l'impatto con l'amministrare. Così, l'aumento delle rette dei nidi, ha fatto infuriare i genitori riuniti nel “comitato famiglie”, quelli dell'Irpef e dell'Imu hanno risvegliato il clangore delle pentole in piazza, mentre un altro comitato gli contesta l'atteggiamento troppo arrendevole verso le banche. E su tutto questo aleggia l'imminente accensione del forno inceneritore, vero cavallo di battaglia del M5s in campagna elettorale, che ora rischia di aprire una crepa proprio tra i seguaci di Grillo». E ancora: «Nel maggio scorso, emergendo dalle macerie della petite capitale sospinto da un potente vento rinnovatore, Pizzarotti era stato salutato con entusiasmo dalla città, ma a distanza di nove mesi, lo slalom tra i paletti sempre più ostici delle ristrettezze di un bilancio sull'orlo del fallimento fa emergere le prime incrinature di quella luna di miele. Molte delle grane risalgono al passato, ma adesso affollano l'agenda dell'Amministrazione. Nei comitati che contestano ci sono anche elettori di Pizzarotti che avevano sognato un cambiamento più radicale».

Se Repubblica ci va giù duro, stesso trattamento arriva anche dal Manifesto. Per il quotidiano fondato da Lucio Magri e Rossana Rossanda «il sindaco Pizzarotti sembra avere poche idee e molto confuse». «Alcuni giorni fa è stato anche contestato, come già avvenne per il suo predecessore Vignali, da una folla urlante di indignados per l'aumento generalizzato delle tasse locali e delle rette degli asili.

Grande insomma è il caos sotto il cielo di Parma».

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