Magistratura

Tentata estorsione, nuovo arresto per Lavitola

L'ex direttore de L'Avanti! arrestato dalla Digos di Napoli con l’accusa di tentata estorsione ai danni della società Impregilo

Tentata estorsione, nuovo arresto per Lavitola

Nuovo arresto per l’ex direttore de L’Avanti!. Valter Lavitola è stato arrestato dalla Digos di Napoli che ha eseguito un’ordinanza di custodia in carcere con l’accusa di tentata estorsione ai danni della società Impregilo. L’inchiesta riguarda appalti a Panama ed è condotta dal procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco e dal pm Henry John Woodcock . Le accuse si riferiscono alla promessa da parte della società Impregilo di realizzare un ospedale a Panama in cambio dell’attribuzione da parte delle autorità panamensi dell’appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama City, appalto poi attribuito a altra società non italiana.Vi sarebbero state minacce di ritorsioni di vario genere nei confronti dei responsabili dell’Impregilo per indurli a realizzare comunque l’ospedale. I pm contestavano anche l’ipotesi di corruzione internazionale , non condivisa dal gip, che ha ritenuto invece sussistente l’ipotesi di istigazione alla corruzione. Nell'inchiesta viene citato anche Silvio Berlusconi come "vettore inconsapevole" di tentativo corruzione. Ma non solo. L'arresto di Lavitola sembra l'ennesimo trampolino per gettare fango sul Cavaliere. Infatti spunta un altro affare escort nei verbali dell’inchiesta. Angelo Capriotti, l’imprenditore nel consorzo Svemark coinvolto nell’affare di tangenti per la costruzione di carceri modulari a Panama e arrestato dalla polizia italiana a Zurigo l’8 marzo scorso, avrebbe riferito di aver appreso da Lavitola che il direttore dell’Avanti aveva presentato escort a Berlusconi e persino filmato incontri sessuali. L’imprenditore dice il 9 aprile scorso ai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che, in occasione di un soggiorno a Panama dell’ex premier Silvio Berlusconi, Lavitola "aveva procurato, come avvenuto in Brasile, delle ragazze per il presidente del Consiglio Italiano". Capriotti sostiene inoltre che l’imprenditore Mauro Velocci, altro indagato nelle tangenti panamensi, gli disse che "aveva poi sottratto a Lavitola, duplicandoli, dei video a luci rosse riguardanti tali incontri, video che Lavitola stesso gli aveva girato di nascosto". Velocci disse anche di essere in possesso di video compromettenti sul presidente di Panama Martinelli.

Ma non c'è nessuna prova, così come lo stesso Capriotti dice non aver mai visto alcuno di questi presunti video.

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