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Terrorismo, Napolitano: "Lo Stato non si fa intimidire"

Celebrazioni in occasione del 34° anniversario della morte di Aldo Moro. Il capo dello Stato si commuove, ma assicura: "La tragedia del terrorismo non si ripeterà"

Terrorismo, Napolitano: "Lo Stato non si fa intimidire"

"Non brancoliamo nel buio di un’Italia dei misteri, certo ci sono ancora verità da svelare, ma siamo in un’Italia che si è liberata e ha sconfitto il terrorismo ed ha individuato e sanzionato centinaia di persone". In occasione del Giorno della Memoria, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto dedicare la celebrazione al ricordo di Francesca Dendena. Il capo dello Stato si è commosso, più volte, parlando della storica rappresentante dell’associazione vittime della strage di Piazza Fontana, scomparsa nel 2010.

"Non ci sono ragioni legate alle tensioni sociali che possano giustificare il ribellismo e le forme di violenza". Al Quirinale Napolitano ha spiegato che la tragedia del terrorismo "non si ripeterà, nemmeno in forme di bieca e micidiale farsa" e ha assicurato che, anche dopo l’attacco al dirigente dell’Ansaldo, "la vigilanza sarà categorica". In mattinata, Napolitano ha deposto una corona d’alloro in via Caetani per commemorare il 34° anniversario della morte di Aldo Moro. Il cadavere dello statista democristiano venne fatto ritrovare in questa strada del centro della capitale dalle Brigate Rosse che lo avevano rapito e ucciso. "Quanti fossero tentati di mettersi su quella strada - ha detto il capo dello Stato - sono dei perdenti e non si illudano di intimidire lo Stato". Il presidente della Repubblica ha, quindi, sottolineato che "non ci sono ragioni di dissenso politico e tensione sociale che possano giustificare ribellismi, illegalismi, forme di ricorso alla forza destinate a sfociare in atti di terrorismo".

Durante la commemorazione al Colle, Napolitano ha poi spiegato che è in atto "una evoluzione positiva" sull’accesso agli atti di intelligence: "Il Parlamento segue il rinnovato impegno del Governo all’applicazione di regole stringenti in materia di ricorso al segreto di Stato".

Napolitano ha sottolineato come queste regole più stringenti "scongiurino il pericolo delle distorsioni" che pure ci sono state durante gli anni del terrorismo e delle stragi.

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