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"Voglio vivere con te". Condannato stalker che tormentava la Bongiorno

Condannato a un anno di reclusione Arcangelo Zuccalà, lo stalker della senatrice della Lega Giulia Bongiorno

"Voglio vivere con te". Condannato stalker che tormentava la Bongiorno

È stato condannato a un anno di reclusione il 78enne di origini calabresi Arcangelo Zuccalà, accusato di aver commesso atti persecutori nei confronti della senatrice della Lega Giulia Bongiorno.

L'uomo era divenuto un vero e proprio stalker, tanto da essere riuscito a scovare l'abitazione della penalista per inviarle continui messaggi e richieste di fidanzamento. Nel corso della giornata di ieri, mercoledì 15 marzo, è arrivata finalmente la sentenza del giudice.

I fatti

Gli atti persecutori nei confronti dell'ex ministro per la Pubblica Amministrazione cominciano nel 2019, quando Giulia Bongiorno era già una parlamentare. Tutto parte da tre lettere scritte a mano da Zuccalà, missive in cui l'uomo si presenta, dice di aver frequentato le stesse scuole elementari della rappresentante Lega e si dichiara alla senatrice. "Ci siamo conosciuti a Palermo e poi rivisti due volte a Roma", si legge in uno dei messaggi riportati da Il Messaggero, e "Ti amo perdutamente, vorrei incontrarti, fidanzarmi con te e iniziare una convivenza".

Molto di ciò che l'ultrasettantenne afferma nelle sue lettere non torna, a partire dalla frequentazione dello stesso istituto scolastico. C'è una differenza d'età di almeno vent'anni fra Zuccalà (classe 1945) e Giulia Bongiorno: come avrebbero potuto essere compagni di scuola?

Pur non venendo ricambiato in alcun modo, l'uomo ha continuato a cercare la senatrice, tanto da spingerla a prendere provvedimenti. Arcangelo Zuccalà è stato sottoposto a perizia psichiatrica, risultando tuttavia capace di intendere e di volere. Da alteriori controlli è inoltre emerso che il soggetto aveva già dei precedenti per molestie.

La sentenza

Malgrado la richiesta di assoluzione presentata dai suoi avvocati difensori, il 78enne è stato condannato a un anno di reclusione. La difesa si rifaceva alle dichiarazioni della senatrice Bongiorno, la quale avava affermato che, nonostante le lettere, la sua vita era proseguita in modo normale. Il giudice, tuttavia, ha accolto la richiesta del pm.

Si chiude, quindi, una vicenda che ha visto come protagonista Giulia Bongiorno, da sempre in prima linea quando si parla di violenza di genere e difesa della donne. Basti pensare che la senatrice Lega è fondatrice, insieme a Michelle Hunziker, dell'associazione no profit Doppia Difesa, avviata nel 2007.

La fondazione si occupa proprio di aiutare le vittime di violenza e discriminazione, fornendo aiuti legali e psicologici.

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