Politica

Il Time intervista Beppe Grillo: "Se falliamo noi violenza nelle strade"

Idee politiche, il futuro del M5S e pure le dimissioni del Papa. Che secondo il comico se n'è andato un po' per colpa di twitter

Il Time intervista Beppe Grillo: "Se falliamo noi violenza nelle strade"

L'istrionico leader del Movimento 5 stelle si racconta al Time. Una lunga intervista del magazine fa luce su idee politiche, inimicizie e convinzioni di Beppe Grillo, dalla scarsa considerazione dei media italiani al futuro del suo partito.

Il comico genovese ha grandi ambizioni: "Vogliamo - spiega - il 100 per cento del Parlamento". Quando tutti gli scranni del potere saranno occupati da un eletto a cinque stelle, allora il Movimento potrà anche sciogliersi, perché "non avrà più ragion d'essere". Grillo vuole due Aule prive di qualsiasi opposizione. Considererà terminato il suo compito quando "i cittadini saranno diventati lo Stato".

Il leader del M5S torna a ribadire il ruolo cuscinetto svolto dal suo partito, in grado di canalizzare "tutta questa rabbia in un movimento popolare" che più volte a definito in antitesi rispetto a quanto accade nel resto d'Europa, con l'avvento di movimento estremisti come quello di Alba Dorata in Grecia. I 5 Stelle contengono una rabbia, senza la quali si rischierebbero "violenze di piazza", nel Paese che ha inventato "il debito e anche la mafia".

Se il ruolo del Movimento 5 stelle non finirà prima della presa di ogni singolo seggio parlamentare, Grllo considerà quasi al termine il suo compito. "Nel giro di un anno - dice - farò un tour internazionale. Farò spettacoli e resterò sempre lo stesso". Di se stesso dice di essere "uno straordinario comico", che nel frattempo parteciperà alle consultazioni con Napolitano per il prossimo governo e detta ai suoi eletti la linea su cosa e come dire e con chi allearsi.

Proprio quest'ultimo tema è quello su cui Grillo transige di meno. Di allearsi con chicchessia non se ne parla. "Loro parlano di trasparenza dei partiti, noi di dissoluzione. È diverso". Il comico fa della politica una metafora storica e spiega che "Napoleone e Wallington non possono trovare un modo di collaborare". Poi che i partiti scaricano la delusione "dicendo che sono io a non voler fare un governo" quando "non posso discutere con loro".

Sembra un po' più fumoso invece il suo pensiero sulla moneta unica. Se tutti, compresi i suoi eletti, sono convinti che si debba lasciare l'euro, ecco che Grillo spariglia. "Non ho mai detto che voglio essere dentro o fuori dell’euro" ma che "voglio informazioni corrette. Voglio un piano B per la sopravvivenza per i prossimi dieci anni. E poi, con un referendum decidiamo".

Chiarissimo quello che pensa dei media, "pagati dai partiti per sputtanare" il movimento 5 stelle. Molto meglio internet che, sempre secondo Grillo, è responsabile anche delle dimissioni di Benedetto XVI. Perché il Papa sarà anche stato malato, ma ha lasciato "anche perché ha iniziato a twittare. La pecora voleva parlare con il pastore.

Secoli di tradizione sono caduti".

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