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I migranti si buttano giù dalla Ocean Viking: il copione (già visto) delle Ong

Ricorsi, scioperi della fame e tuffi per raggiungere la banchina: quello delle Ong è sempre il solito schema per forzare le disposizioni italiane

I migranti si buttano giù dalla Ocean Viking: il copione (già visto) delle Ong

Quanto sta andando in scena in queste ore al porto di Catania è un copione già scritto, che non sorprende e non stupisce più nessuno. Le Ong che operano nel Mediterraneo centrale da anni operano secondo uno schema ben preciso nel momento in cui l’Italia decide di iniziare a far valere le sue ragioni in punta di diritto. Quando le Ong si rendono conto di non poter più dettare legge e prevaricare il governo dello Stato, a quel punto iniziano le minacce di ricorso alla procura, le denunce alla giustizia e le rivolte a bordo, con tanto di sciopero della fame e di tuffi improvvisati dalle navi da parte dei migranti.

Nelle ultime ore sono stati 3 i migranti che si sono lanciati in mare dalla nave Geo Barents, che si trova attraccata al porto di Catania. Com’è ovvio che sia, sono in buone condizioni ma al momento si rifiutano di tornare a bordo, dove altri migranti avrebbero iniziato uno sciopero della fame. Hanno tentato di raggiungere a nuoto la banchina prima di essere fermati, sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. Sulla nave sono rimasti 215 migranti, dopo che ieri sono stati fatti scendere i migranti fragili con evidenza di precarie condizioni sanitarie accertate dall'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera - Usmaf.

Ocean Viking ha iniziato il suo braccio di ferro contro l’Italia insieme alla Humanity 1. Alle due navi era stato concesso l’approdo temporaneo al porto di Catania per lo sbarco di chi aveva necessità di essere soccorso, con l’intimazione di lasciare immediatamente le acque territoriali italiane non appena le operazioni si fossero concluse. Ma nel momento di lasciare il porto, le due navi hanno annunciato che non avrebbero ottemperato al decreto e hanno alzato le voce, pretendendo lo “sbarco immediato” dei migranti.

Un atteggiamento di prepotenza che fa leva sul buonismo politico e di propaganda della sinistra, che infatti da ieri sta facendo la sua passerella al porto di Catania, fondando le sue rimostranze su concetti ideologici ma senza basi forti.

Come ha spiegato il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli, “l'accoglienza da parte della Repubblica è dovuta quando ci sono le condizioni che la Costituzione prevede: qui abbiamo un fenomeno migratorio di tipo economico che non è contemplato ed esubera anche il problema specifico delle navi”.

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