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Pioggia di mozioni dall'opposizione: Pd e M5s divisi anche su questo

Scontro in Aula sul sostegno a Kiev: il Partito Democratico evoca un immediato cessate il fuoco e chiede una "Conferenza di Pace". Ipotesi astensione sulle mozioni di Terzo Polo e M5s

Pioggia di mozioni dall'opposizione: Pd e M5s divisi anche su questo

Alla vigilia della discussione alla Camera sulla guerra in Ucraina e sull’invio delle armi, lo scontro tra i partiti dell'opposizione continua oggi in Parlamento. Il Terzo polo conferma la necessità di un sostegno militare da destinare all’Ucraina mentre i Cinque Stelle di insistono sulla necessità di una “trattativa”. Il Partito Democratico, da quanto si evince dalla mozione presentata in Aula, sostiene un “immediato cessate il fuoco” e chiede una Conferenza di Pace.

"Cessate il fuoco" e "ritiro forze russe"

La Camera impegna il governo “ad adoperarsi in ogni sede internazionale per l’immediato cessate il fuoco e il ritiro di tutte le forze russe che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto dalla piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”. Questo è il passaggio centrale dell'ultima bozza della mozione sull'Ucraina, presentata oggi in Aula dal Partito Democartico. In particolare, la mozione a prima firma del capogruppo Pd Debora Serracchiani, sul punto specifico del sostegno a Kiev, cerca di tenere insieme le diverse anime del partito: dall’ala pacifista, più incline alla trattativa con Putin, all’area più atlantista, espressa finora dal segretario Enrico Letta. La mozione impegna l’italia “a continuare a garantire pieno sostegno al popolo e alle istituzioni ucraine, al fine di assicurare quanto previsto dall’articolo 51 della Carta della nazioni Unite - che sancisce il diritto all’autodifesa individuale e collettiva – confermando il ruolo dell’Italia nel quadro dell’azione multilaterale, a partire dall’Unione Europea e dall’Alleanza Atlantica”.

Il Pd chiede una "Conferenza di Pace"

Il Partito Democratico ribadisce l’importanza di un “immediato cessate il fuoco” e di un conseguente “ritiro delle forze armate russe” ma, allo stesso tempo, invoca una “Conferenza di pace” come soluzione del conflitto. Il governo, si legge nella bozza, è quindi impegnato “a sostenere il ruolo dell’Italia nell’avvio di un percorso diplomatico per la costruzione di una Conferenza di Pace, attraverso iniziative utili a una de-escalation militare”. Le armi, come si vede, non sono menzionate. E la volontà di accogliere un certo sentimento pacifista sembra essere confermata dal testo messo a punto dai dem: “è sempre più diffuso nel nostro Paese un sentimento pacifista, nel cui solco il 5 novembre scorso, si è svolta a Roma una importante manifestazione di piazza, alla quale hanno partecipato miglia di persone per ribadire solidarietà al popolo ucraino aggredito”.

Opposizione divisa sul sostegno a Kiev

Tra gli impegni affidati al governo Meloni si chiede di “prevedere il necessario coinvolgimento delle Camere sugli sviluppi riguardanti la guerra in Ucraina” e di stabilire che l’impegno del nostro Paese nel sostegno a Kiev sia “oggetto di un apposito provvedimento legislativo”. Una richiesta, quella del maggiore coinvolgimento del Parlamento, che fa eco alle proposte avanzate da Giuseppe Conte negli ultimi mesi. Un punto, questo, che non riuscirà a colmare le divisioni tra le opposizioni. A Montecitorio risultano depositate le mozioni di Verdi-Sinistra Italiana, Terzo Polo e Movimento 5stelle. Tra le ipotesi che circolano tra i dem, ci sarebbe quella di astenersi sugli altri testi nel caso ci fosse lo stesso atteggiamento negli altri gruppi verso la mozione del Pd.

La posizone del M5S

Tra le mozioni sul tavolo, oltre a quella su cui lavora la maggioranza, ci sarà anche quella firmata dal Moviemento 5 stelle. Quest'utima impegna il governo "a voler illustare alle Aule parlamentari l'indirizzo politico da assumer in occasione di consessi di carattere internazionale riguaradanti il conflitto russo-ucraino, compreso quello concerente l'eventuale invio delle armi". L'obiettivo, dichiarato esplicitamente nel testo, è quello di tenere sotto controllo la politica internazionale del governo cercando di aprire un dibattito sull'invio delle armi. La posizione del leader 5stelle, Giuseppe Conte, è chiara: coinvolgere il Parlamento, promuovere "sforzi diplomatici" al fine di raggiungere una pace e "scongiuare i rischi di una ulteriore escalation militare". Il testo impegna, poi, l'esecutivo "a sostenere un ruolo dell'Italia in direzione del rafforzamento della difesa comune europea, che posto a supporto di una politica estera europea, possa garantire maggiore sicurezza all'Ue". I grillini sembrano chiedere un maggiore impegno da parte dell'Unione Europea e auspicano l'implemento di uno "strumento miliatre europeo" più moderno e più economico per i singoli Stati membri.

Nella mozione del M5S ritorna il concetto di "Conferenza di Pace" con un preciso riferimento agli accordi di Helsinki del 1975. L'obiettivo è quello di "ristabilire, in nome di un rinnovato spirito di Helsinki, un quadro di pace, sciurezza e coperazione".

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