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Valzer in Parlamento. Tutti pronti a salire sul carro del vincitore

I montiani stanno per entrare nel Pd: lascia il segretario Giannini In Sel è pronta una scissione. Per gli ex grillini gruppo autonomo

Valzer in Parlamento. Tutti pronti a salire sul carro del vincitore

Lo sport preferito dagli italiani? La salita sul carro del vincitore. Specialità nella quale la classe politica tenta di battere i precedenti record dopo la prepotente affermazione di Matteo Renzi alle recenti elezioni europee. Teorie di parlamentari di ogni estrazione sono già in coda al Nazareno snocciolando un rosario di «siamo sempre stati dalla tua parte», «tu sì che sei un vero statista» e «io l'ho sempre detto che avresti fatto grandi cose.

Non chiamatelo, però, «trasformismo» perché sareste in errore. Non c'è nessun nobile ideale con il quale mascherare il perseguimento di fini individuali (conservare la poltrona). È solo puro e semplice «conformismo». Incapaci di esprimere un'idea che sia una, a molti politici non resta che far da megafono dell'uomo forte di oggi: Matteo Renzi da Rignano.

Non deve stupire, perciò, che dopo lo 0,7% preso in condominio con il «centrino» di Tabacci e ciò che restava di Fare per fermare il declino a Scelta Civica non resterà che trasferirsi armi e bagagli nel Partito democratico. Per il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, la figura è stata molto magra. Ma almeno lei ci ha messo la faccia e in serata si è dimessa da segretaria. Il padre nobile, il senatore bocconiano ed ex premier Mario Monti da molto tempo si era sfilato dalla sua creatura, nata con il solo scopo di impedire la vittoria del centrodestra alle precedenti politiche e dare al merkelismo una sponda tutta italiana. Dell'uomo che poco meno di due anni fa si guadagnava la copertina di Time, oggi restano gli sberleffi di un quotidiano storicamente prudente come Il Messaggero. E se «anche Supermario» se l'è data a gambe come si possono stigmatizzare i reduci? Escluso l'ex vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei (da sempre alternativo alla sinistra), tutti gli altri 23 deputati e 8 senatori se vorranno continuare a far politica dovranno trasmigrare.

Per quanto riguarda Sinistra Ecologia e Libertà, il discorso è diverso. Vero è che il «successo» della Lista Tsipras (4% e 3 eurodeputati eletti) ha calmato un po' le acque, ma il malcontento nei confronti di Nichi Vendola ha radici antiche. Il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, da tempo vorrebbe che la linea critica nei confronti del Pd si ammorbidisse. Vendola l'ha accontentato lodando Renzi in tutte le salse. Ma le mini-correnti piddine di Cuperlo e di Civati bussano da tempo alla porta di Migliore: «Venite da noi, conteremo di più!». Insomma, un po' di vecchio «entrismo» nella migliore tradizione trotzkista potrebbe guadagnare al Partito democratico oltre una decina di deputati e tre senatori.

In procinto di salire sul carro di Matteo (che a questo punto potrebbe diventare un vero e proprio convoglio) ci sono pure i dissidenti grillini. Al Senato è pronto a formarsi un gruppo che si chiamerà «Democrazia Attiva» con l'obiettivo di riunificare i 14 espulsi dal leader di Sant'Ilario e dal suo sodale Casaleggio. Animatori Luis Alberto Orellana e Francesco Campanella. Ovviamente sarebbero sempre pronti a restituire metà dello stipendio per non farsi rinfacciare il peccato di cupidigia dai loro ex coscritti, ma la macchina è già in movimento.

Uno spazio tutto particolare merita il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Il trionfo dell'ex sindaco ha reso ancor più insignificante il contributo della formazione scissionista. Al di là dei numeri in Parlamento (che rendono Ncd ancora necessaria a Renzi), la permanenza nella maggioranza di governo - con la conseguente possibilità di distribuire incarichi e prebende - fa anche del Nuovo centrodestra un approdo appetibile. Tanto più, se in uno scenario futuribile, la formazione dovesse stringere un patto con Renzi garantendogli la copertura a «destra» in una riproposizione elettorale degli attuali equilibri. Ecco perché già da qualche tempo, secondo i rumor dei palazzi, alcuni deputati e, soprattutto senatori, di Forza Italia starebbero pensando di accasarsi con Angelino. Le divisioni interne al partito del Cavaliere potrebbero fruttare nuovi accoliti a Ncd.

In fondo, la certezza di una poltrona all'ombra del vittorioso Matteo è una scelta molto, molto più comoda.

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