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La verità sulla gag col Cav: "Angela si è vantata con tutti"

Alla Green Power cresce il malcontento verso la venditrice protagonista del siparietto. I colleghi: è un'ipocrita, esultò per essere diventata famosa

La verità sulla gag col Cav: "Angela si è vantata con tutti"

«Apoteosi dell'umana ipocrisia. Dovrebbe essere questo il titolo di un saggio psico-sociologico avente come oggetto di studio la signora Bruno». I dirigenti e dipendenti del Gruppo Green Power cominciano a essere stanchi delle troppe falsità che continuano a sentire su quel giorno. Il giorno è il sabato 9 febbraio della visita di Silvio Berlusconi alla convention del gruppo per la candidatura nel Pdl di uno dei suoi dirigenti. Soprattutto, è il giorno del famoso «siparietto» tra il Cavaliere e Angela Bruno, assurta a improvvisa notorietà mediatica. Troppe interviste ai giornali, troppe apparizioni tv sopra le righe della manager. Fatto sta che all'interno dell'azienda iniziano a circolare numerose e-mail firmate che svelano una versione del «siparietto» finora ignota. Sono appunti di persone che hanno assistito alla gag, anche al prima e al dopo, tra Berlusconi e la professionista (non un'impiegata) con la quale è stato siglato un contratto di vendita all'ex premier di un'apparecchiatura fotovoltaica. Queste persone - «tutti insensibili, immorali, politicamente schierati?» si chiede ironicamente l'autore di una mail - sono concordi nel sottolineare che la Bruno «si è arbitrariamente, spontaneamente e divertitamente candidata alzando la mano e dirigendosi verso il patio». Chi era stato chiamato a formare «un cordone di sicurezza immediatamente sotto il palco», racconta che «dietro di me c'era la signora Angela Bruno, accompagnata da un'amica, la quale cominciò a scatenarsi tanto da colpirmi più volte alla schiena con le ginocchia urlando che voleva esser lei a compilare il contratto... Prima di salire la sentii dire all'amica: mi raccomando riprendi tutto». «Era l'unica, credo, che si sbracciava per salire su quel palco», annota un altra e-mail.

Terminato il «siparietto», Angela era raggiante e «si pavoneggiava con i colleghi chiedendo: sono stata brava? Io ho venduto a Berlusconi...». «Al termine del discorso del Cavalier Berlusconi», scrive un altro testimone, «il mio sguardo è stato più volte rapito dalla signora Bruno, la quale divertita e sorridente come mai prima sprizzava gioia da tutti i pori. Era felicissima, sembrava ubriaca di emozione». C'era un motivo preciso di tanta euforia: qualche giorno prima «avevo scritto in un foglio di carta che volevo andare in televisione, ed ora ci sono. Sono famosa», si confidava la Bruno con qualche collega. A quel punto, l'unico obiettivo che le rimaneva era recuperare la «copia del contratto firmato da Berlusconi». Insomma, tutt'altro che una persona «scocciata, seccata, offesa o arrabbiata per l'accaduto».

Passato un giorno tutto è cambiato. Forse folgorata dalla sintesi di alcuni giornali che l'avevano definita «onorata» dal fatto di aver parlato con «uno degli uomini più potenti del mondo», da lunedì la Bruno interrompeva i contatti con l'azienda e «smetteva di lavorare per scelta autonoma».

Ancora qualche giorno e la Bruno annunciava querela nei confronti dell'ex ministro Galan che in un programma tv aveva detto di essere in possesso di alcuni sms in cui si diceva gratificata dalle «avances» di Berlusconi.

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