Cronache

"Vi spiego perché il mio Qatar preferisce investire in Italia"

Lo sceicco Suhami-Al Thani a Milano per affari: "Il fondo sovrano ha acquistato il 40% del piano di sviluppo Porta Nuova e lo storico hotel Gallia"

"Vi spiego perché il mio Qatar preferisce investire in Italia"

Gli sta stretto «l'appartamento orientalista» che gli hanno riservato al Grand Hotel et de Milan di via Manzoni a Milano. Gli sta stretto perché lui, lo Sceicco Suhami Al-Thani, 28 anni, membro della famiglia reale del Qatar, secondo cugino dell'attuale Emiro, Tamim Al-Thani, si sente italiano, ama l'Italia, ama gli italiani. In altre parole si sente a casa, qui in Italia. A Milano, come a Roma, come in Costa Smeralda. Luoghi citati non a caso perché rappresentano, come dire, alcuni dei tasselli-chiave di quella sorta di magico, inarrestabile puzzle degli investimenti immobiliari e finanziari che la Qatar Investment Authority ha avviato da tempo in Europa e in Italia. Spaziando nei più disparati campi. Anche fra i rettangoli verdi del calcio internazionale visto che l'Emirato, con la sua Qatar Sport Investments, è proprietario anche del Paris Saint-Germain. Ma non è tutto: il Qatar ha vinto i diritti per ospitare i Campionati Mondiali di Nuoto del 2014 e il Campionato mondiale di calcio che si terrà nel 2022. Sotto la guida dell'Emiro Tamim Al-Thani, il fondo ha investito miliardi in imprese britanniche. Possiede grandi quote della Barclays, Sainsbury's e Harrods, e detiene anche una quota del più alto edificio d'Europa, lo Shard London Bridge. Ma l'Emirato è sbarcato, come è noto, anche in Costa Smeralda, e ha finanziato anche il nuovo ospedale San Raffaele di Olbia.

Dunque, Sceicco Suhami-Al Thani, lei è a Milano per un'altra missione d'affari?
«A Milano, prima di tutto per sentirmi a casa, e magari, perché no, per cercarmi anche una casa. Diciamo però che gli affari ci hanno chiamato anche in quest'occasione. Il fondo sovrano Qatar Holding ha già ufficializzato l'acquisto del 40 per cento di Porta Nuova, il piano di sviluppo immobiliare da oltre due miliardi di euro che si sta sviluppando su 290 mila metri quadrati del centro città, nei quartieri Garibaldi-Repubblica. Poi siamo appena diventati proprietari dello storico Hotel Gallia. L'albergo è completamente rinnovato e siamo sicuri che avrà grandi standard di accoglienza. Diciamo che alberghi, grattacieli, shopping center di spessore internazionale e nuovi avveniristici edifici oltre ai più popolari brand del fashion italiano ci interessano non poco nel nostro piano di investimenti. Diciamo che altri progetti coming soon, arriveranno molto presto».

Perché investire in Italia, in questo momento non felicissimo per la nostra economia?
«Proprio per sostenerla. Per sostenere un Paese che noi abbiamo sempre apprezzato, ammirato per la sua genialità e per la sua creatività e perché l'Italia, a nostro parere, merita fiducia. È un Paese straordinario che va apprezzato in ogni sua sfaccettatura: dalla cucina all'arte, alla moda. È un Paese con cui ci lega una storia d'amicizia e di relazioni millenaria»

Fate il tifo per l'Italia, a prescindere dalla bacchettate che ci arrivano dall'Europa..
«Certamente. Abbiamo investito in Europa, a cominciare dalla Gran Bretagna questo è vero ma l'appeal dell'Italia resta insuperabile. Vede io credo che il mondo si divida tra quelli che sono italiani e quelli che vorrebbero essere italiani. Per questo io mi sento molto italiano. Sono anche un supporter del Milan e ho una collezione di Maserati. Che cosa ne dice è sufficiente come motivazione delle nostre scelte?».

Dall'economia alla politica, che cosa pensa dei movimenti della «primavera araba»?
«Sono aneliti di libertà e di emancipazione più che comprensibili a patto che non degenerino in sanguinose rivolte tra fratelli e intorno lascino solo sofferenza, rovine e odio. Ogni Paese arabo ha una storia a sé, il Qatar vuole rimanere in pace con gli Stati che ha intorno e con l'Europa e non ha mai interferito nella politica interna di altri Paesi. Fortunatamente la nostra gente ha lavoro, vive in pace e può contare sulla guida illuminata e lungimirante dell'Emiro, Sua Altezza Tamim bin Hamad al-Thani che vuol fare del Qatar un Paese sempre più moderno e dinamico».

L'Emiro, e anche lei stesso, Sceicco Suhami, siete molto impegnati nel sociale, nel sostegno alla ricerca medica, così come nella valorizzazione dell'arte e delle bellezze naturalistiche…
«Sì e a questo proposito vorrei sottolineare che sono felicissimo e orgoglioso di essere stato chiamato a far parte del comitato d'onore del centro Dino Ferrari. Un vero e proprio polo scientifico d'eccellenza e di riferimento a livello internazionale per l'attività di ricerca e diagnostica nel campo delle malattie muscolari e neurodegenerative. Sono sicuro che potremo dare ulteriore impulso alla preziosa attività di ricerca continuando a dotare medici e ricercatori delle più sofisticate apparecchiature scientifiche e istituendo borse di studio che permetteranno a giovani scienziati di frequentare i più qualificati Istituti scientifici nel mondo».

Quanto alle iniziative sportive il Qatar ospiterà i Campionati mondiali di calcio nel 2022..
«È un bellissimo obbiettivo che abbiamo raggiunto e siamo orgogliosi di questa opportunità che farà del Qatar ancora una volta una prestigiosa ribalta internazionale. Il nostro Paese come sottolineavo prima non è nuovo alle manifestazioni sportive di rilievo internazionale. Il nostro Emiro è appassionato e praticante di molti sport e i cittadini del Qatar sono pronti ad applaudire».

Però attorno alla scelta del Qatar come Paese ospitante qualche polemica è scoppiata…
«Le polemiche non ci interessano. Il Qatar sta già lavorando alacremente per dimostrare al mondo come la nostra terra ha le carte e i campi di gioco in regola per ospitare i Mondiali di calcio come d'altra parte ogni altra grande manifestazione sportiva. Vedrete quanto sarà capace di stupire il Qatar».

È vero che suo cugino, l'Emiro appena salito al trono ha aumentato i salari dei suoi cittadini?
«Verissimo, ha provveduto subito ad aumentare i salari come suo padre aveva fatto per ben tre volte durante il suo Regno. Le condizioni di vita dei nostri concittadini possono definirsi più che buone ma non va dimenticato che la nostra attenzione si rivolge da sempre anche agli immigrati che in Qatar arrivano numerosi per trovare un lavoro che puntualmente da noi trovano».

Nei piani della Qatar Holding c'è anche la villa di Silvio Berlusconi in Sardegna?
«Diciamo che è un acquisto di cui si è discusso già più volte…chissà che non si concluda..

».

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