Politica

Imu, le minacce della sinistra per non cancellare la tassa

Scontro aperto nella maggioranza. Fassina: "Il Pdl si prenda la responsabilità di far cadere il governo". E Camusso (Cgil): "L'abolizione premia solo i ricchi"

Roma - Imu o non Imu. Questo è il dilemma del premier Enrico Letta. Abolire la tassa sulla prima casa rischiando le maledizioni di Mario Monti, Gugliemo Epifani, Susanna Camusso e Stefano Fassina o non abolirla perdendo così l'appoggio di Silvio Berlusconi che non vuole «tradire» i suoi elettori? Lo scontro al momento non pare superabile ma dietro le strida dei falchi c'è chi più a bassa voce sta cercando una strada che possa essere percorsa insieme ancora per un po' da Pd e Pdl.

Renato Brunetta che certo non ha mai fatto sconti al governo ora afferma di avere «grande fiducia in Letta». Il capogruppo del Pdl si dice convinto della volontà del premier di «riformare la tassazione degli immobili, rispettando gli impegni presi». Certo fino ad ora non si è vista neppure una «proposta seria ed organica di riforma che sia comprensiva dell'eliminazione-superamento dell'Imu sulla prima casa». Il Pdl valuterà soltanto proposte ufficiali. Ma una cosa è certa, conclude Brunetta, il Pdl «non accetterà decreti “prendere o lasciare”» che dovessero piombare in consiglio dei ministri.

E certo non contribuiscono a rasserenare il clima le dichiarazioni di fuoco del segretario del Pd, Guglielmo Epifani: «Nessun accordo sull'Imu». O quelle della leader della Cgil, Susanna Camusso: «Voler di fatto cancellare la tassa sulla prima casa ancora una volta vorrebbe dire togliere ai redditi fissi e alla produzione per dare ai ricchi». Conclude la triade il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina: «No al ricatto dell'Imu». Ma a gettare acqua sul fuoco è proprio il responsabile Economia del Pd, Matteo Colaninno. «La questione Imu rischia di alimentare pericolose fibrillazioni sul governo». Anche l'ex premier Monti dà segni di vita dal blog di Scelta Civica: «Una crisi di governo sull'Imu recherebbe danni particolarmente gravi al Paese. Le macerie seppellirebbero tutti, vincitori e vinti, compresi quei cittadini ai quali si vorrebbe fra credere che si è arrivati alla rottura per tener fede alla promessa di liberarli dall'Imu». E dal presidente dell'Anci, il sindaco Pd di Torino, Piero Fassino arriva una conferma di questo orientamento: se si abolisce l'Imu si devono garantire «ai comuni le stesse risorse».

Quale soluzione è dunque possibile dopo che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha bocciato l'ipotesi di abolizione dell'Imu definendola «non equa»? Saccomanni valuta alternative che prevedono un accorpamento di tutte le imposte sulla casa, Imu e Tares incluse, lasciando maggiore autonomia ai Comuni.

Però per il Pdl la strada è stata chiaramente tracciata da Berlusconi: quella sull'Imu è una irrinunciabile «battaglia di libertà». A Fassina replica il senatore Pdl, Francesco Giro. «Abolire l'Imu non è certamente un ricatto ma una proposta irrinunciabile - dice - e se Fassina parla così è lui che manda un messaggio di guerra al suo presidente del Consiglio, Letta». Anche Mariastella Gelmini ricorda che il governo Letta si è impegnato ad abolire l'Imu. E per Daniele Capezzone (Pdl), presidente della commissione Finanze della Camera, la copertura per abolire la tassa sulla prima casa c'è.

«Se le entrate tributarie sono aumentate di quasi 6 miliardi rispetto ad un anno fa e se le entrate derivanti dal contrasto all'evasione sono aumentate di 329 milioni - osserva - Ci aspettiamo sia possibile destinare queste risorse ad eliminare l'Imu su prima casa e agricoltura ed a bloccare l'aumento dell'Iva».

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