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Tasi, scontro Bankitalia-governo

Visco lancia l'allarme: "Il prelievo sulle prime case salirà del 60% rispetto al 2013". Delrio: "Non è vero"

Tasi, scontro Bankitalia-governo

Gli 80 euro? Un provvedimento che permetterà ai consumi di ripartire, ma che "non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione". A dirlo è Ignazio Visco, nella sua relazione in Banca d'Italia.

Per vedere l'Italia tornare a crescere, insomma, il governo ha ancora tanta strada (e in salita) da fare. "Il lascito della recessione è pesante", spiega il governatore, "l’uscita è travagliata e la via della ripresa, fragile e incerta, non sarà breve, né facile". A Matteo Renzi, quindi, non resta che andare avanti con le riforme. "Crescita economica ed equilibrio del bilancio pubblico non possono che essere perseguiti congiuntamente", aggiunge Visco, chiedendo alla Ue "politiche che conferiscano robustezza alla costruzione, ma che sappiano anche rispondere alle sfide del tempo". "La riduzione del rapporto tra debito e pil resta la sfida ineludibile per il nostro Paese", spiega, "la sua velocità dipende dal ritorno a una crescita stabile e sostenuta".

Per questo anche Bankitalia farà la sua parte. Gli istituti di credito potranno quindi ricorrere anche ad "aggregazioni fondate su solidi presupposti economici e su logiche di mercato", per aumentare l’efficienza necessaria a coprire gli accantonamenti sulle perdite che proseguiranno nei prossimi mesi. Inoltre Banca d'Italia e Bce hanno elaborato misure che porteranno più liquidità alle banche e quindi maggiore concessione di credito alle Pmi.

Ma il vero allarma lanciato dalla Banca d'Italia è quello relativo alla Tasi. Se l’aliquota scelta da tutte le amministrazioni sarà quella massima del 2,5 per mille, infatti, il prelievo sulle prime case salirà del 60% rispetto al 2013, tornano ai livelli dell’Imu 2012. Se ci si limiterà all’aliquota base dell’1 per mille l’aumento sul 2013 sarà del 12%.

Il governo però non è dello stesso avviso. "Gli italiani possono stare sereni, per la Tasi pagheranno meno rispetto all’anno di riferimento 2012", ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, precisando i dati contenuti nella Relazione annuale della Banca d’Italia. "Il 2013 è da ritenersi un anno anormale dato che fu abolita una tantum l’Imu relativa alla prima casa, la Tasi è chiaro che se la si confronta con il 2013, quando l’Imu prima casa fu abolita, è un altro discorso, i parametri, come abbiamo sempre detto, della Tasi vedono la tassa inferiore come impatto alla tassazione immobiliare presente negli anni normali; noi siamo tranquilli e sereni, gli italiani pagheranno meno e laddove pagheranno un po' di più dovranno parlarne coi loro Comuni perché è una tassa comunale e lo diciamo qui, da Trento, dove l’autonomia è un valore", ha aggiunto Delrio

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