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Visibilia, il mistero sul suicidio di Ruffino

Spunta l'ipotesi aggiotaggio, ma non spiega il gesto. Ronzulli: "Assoluta fiducia in Santanchè"

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Non c'è pace neanche da morto per Luca Ruffino (nel tondo), l'imprenditore milanese trovato suicida nella sua casa il 5 agosto scorso. A spingere la Procura milanese a scavare a fondo sulle cause del tragico gesto è soprattutto l'ipotesi che a spingere l'uomo a farla finita ci fossero elementi legati al dissesto di Visibilia, la società del ministro Daniela Santanchè che Ruffino aveva rilevato al momento dell'ingresso della fondatrice nel governo Meloni. Uno scrupolo investigativo inevitabile, ma che sta portando i pm a scavare nella vita di un uomo non più in grado di difendersi.

Così nel fascicolo di inchiesta per istigazione al suicidio condotto dai pm Laura Pedio e Maria Gravina fa ora ingresso il materiale raccolto da un altro pubblico ministero, Giovanna Cavalleri, che indagava su Ruffino per tutt'altra vicenda. Secondo quanto reso noto dalla Stampa.it, al momento della morte il manager era nel mirino della Guardia di finanza in base a una Sos (Segnalazione di operazione sospetta) partita dalla Banca d'Italia, relativa ad operazioni compiute in Borsa su Sif, la società di amministrazioni immobiliari creata da lui e divenuta un colosso del settore. Secondo la Sos, Ruffino avrebbe acquistato azioni della società che superavano la soglia oltre la quale scatta l'obbligo di segnalazione alla Consob. La segnalazione non avvenne, e gli inquirenti - dopo avere ricevuto il rapporto delle «fiamme gialle» - avevano iscritto Ruffino nel registro degli indagati con l'accusa di aggiotaggio.

Il procedimento ora è destinato all'archiviazione «per morte del reo», ma viene di fatto tenuto aperto attraverso il passaggio degli atti nell'indagine sul suicidio. Ipotizzare che tra i moventi del gesto di Ruffino ci fosse l'indagine per aggiotaggio è reso difficile sia dalla modesta entità del reato che dal fatto che (per quanto se ne sa finora) l'imprenditore neanche sapeva di essere sotto inchiesta. Ma la Procura dovrà scavare anche in questa direzione: anche perchè per il resto la decisione dell'uomo continua a essere in cerca di spiegazioni convincenti.

Motivi sufficienti per una scelta così drastica non vengono neanche dagli accertamenti che la Procura sta compiendo sugli atti compiuti da Visibilia dopo l'entrata in scena di Ruffino. L'attenzione si è concentrata sul bilancio 2022, approvato dal consiglio d'amministrazione il 7 marzo 2023, quando il passaggio di consegne era già avvenuto. Anche quel bilancio, secondo la Procura, era viziato da una sopravvalutazione dei crediti e dei beni della società. Ma anche in questo caso si tratta di ipotesi di reato ancora tutte da dimostrare, e da cui Ruffino avrebbe potuto cercare di scagionarsi anzichè scegliere di uscire di scena. Il mistero continua. Mentre sul destino del ministro Santanchè arrivano le parole del capogruppo di Fi, Licia Ronzulli: «Siamo sempre stati garantisti, quindi fino al terzo grado di giudizio Santanchè è innocente.

Tra l'altro, è accusata di cose che nulla hanno a che fare con la sua attività di ministro, quindi da parte di Forza Italia c'è assoluta fiducia».

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