Quella del 25 dicembre non è soltanto una data simbolica (come hanno dimostrato gli ultimi studi), ma per lungo tempo è stata collegata al solstizio dinverno e a una festa pagana molto importante, quella del «Sol invictus». Come spiega Andrea Tornielli nella sua «Inchiesta su Gesù bambino» (ora ripubblicata da Gribaudi) la data del 25 dicembre non è soltanto una «cristianizzazione» di questa festività ma, in ogni caso, si trattava di un evento cruciale dellepoca imperiale romana, che si rifaceva allantico culto della nascita del dio di Emesa, del dio Sole Dusares nel regno di Palmira, delle divinità solari Shamas e Yule a Babilonia. Limperatore Aureliano aveva anche fatto costruire un tempio per il «Dies natalis solis invicti», fissato per il 21-22 dicembre, solstizio dinverno.
La chiesa di Roma scelse la data del 25 anche per «contrastare» la festa pagana. In precedenza il Natale era infatti celebrato il 25 aprile, il 24 giugno e il 6 gennaio. A Roma esisteva comunque un culto autoctono del dio Sole, onorato anche da Costantino.Lantica coincidenza con la festa del Sole
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