Cultura e Spettacoli

L’arte scappa dai musei per andare al cinema

L’arte scappa dai musei per andare al cinema

Luca Nannipieri
D opo il Balletto del Bolshoi e la stagione del Metropolitan Opera di New York, la società Nexo Digital ha portato via satellite nei cinema italiani anche la visita guidata alla mostra Leonardo da Vinci: pittore alla corte di Milano. Sì, avete letto bene, non c’è nessun errore. Giovedì sera uno di noi era comodamente seduto in un cinema di Milano, mentre l’altro lo era a Firenze. Tutti e due abbiamo visitato una splendida mostra di pittura, al cinema. Condotti virtualmente per le sale della National Gallery di Londra, abbiamo seguito l’alternarsi di quadri, racconti sulla vita di Leonardo, interviste e scene riguardanti l’allestimento della mostra stessa. A Milano è stato un successo: sala gremita, posti esauriti e applausi al termine della proiezione. A Firenze pure, folto pubblico che andava dai bambini coi genitori agli anziani.
La National Gallery è uno dei musei più visitati al mondo (quasi 5 milioni di visitatori nel 2010) e rappresenta una delle istituzioni di punta del settore museale britannico. Oltre ad essere ad accesso libero (non si paga un biglietto per entrare), è caratterizzata per avere una buona gestione di quelli che qui in Italia chiamiamo «servizi aggiuntivi». Questi sono infatti gestiti da una società ad hoc, che si occupa di tutti gli aspetti commerciali legati al museo: i punti vendita interni alla National Gallery, i bar, il ristorante, il bookshop e i diritti connessi alla riproduzione delle opere presenti. Pur non arrivando agli incassi di musei come il Metropolitan o il MoMA, la National Gallery fa registrare un rapporto fra il numero dei clienti dei punti vendita e il numero dei visitatori dell'istituzione stessa pari al 33% (in Italia la media è del 7%).
Non stupisce dunque come proprio dalla National Gallery giunga il progetto Leonardo Live, che sicuramente farà inorridire gli elitari difensori dell’arte pura, ma che consente di raggiungere un incredibile numero di persone: il pubblico in sala era estremamente diversificato. L’arte si promuove e si vende, anche attraverso il cinema. Nessuna arte come il cinema sa infatti avvicinare ogni tipologia di persona: la sala cinematografica attrae con una persuasione finora sconosciuta alle altre espressioni artistiche. Per questo Leonardo Live è efficace: le opere e il genio di Leonardo, finora spiegati soltanto da un manuale o da uno storico dell’arte, sono arrivati ad una platea potenzialmente illimitata in virtù del fascino che suscita la visione di un film o di un evento in una sala cinematografica. A parlarne inoltre non c’erano professori in cattedra, ma un musicista, un vescovo, una regista, due presentatori carismatici, un restauratore, un artista di cornici, ovvero gente che in Italia verrebbe considerata non titolata. È uno svilimento? Una dissacrazione dei nostri capolavori? Un’ulteriore degradazione dell’arte ad evento mediatico e di leggero consumo? No. Si tratta di una proposta intraprendente, per far sì che la cultura venga fruita da più persone possibili e, al tempo stesso, consenta di generare maggiori introiti e guadagni.
I nostri musei non primeggiano a livello internazionale per numero di visitatori. L’obiezione che fanno a queste classifiche è sempre la medesima: ad esempio, agli Uffizi, in rapporto alla superficie, i visitatori sono fra i più alti al mondo; altre persone non si possono «infilare» nelle sale. Lo stesso direttore degli Uffizi tempo fa scriveva in un articolo: «Fino a quando il museo e il suo patrimonio potranno sostenere afflussi così consistenti? Fino a quando si dovrà tollerare che testi poetici di tanto elevato tenore debbano esser guardati (cioè letti, come giustappunto si fa con la poesia scritta) da dietro una selva di teste?».
Da oggi queste domande hanno una risposta: le collezioni e le mostre si possono far uscire dai musei, le si può portare al cinema. La tecnologia e i mezzi di comunicazione aiutano. Occorre usarli e ripensarli in maniera creativa. Stando comodamente seduti su una poltrona è possibile assistere a spettacoli che avvengono a migliaia di chilometri di distanza.
Finora in Italia la promozione e la fruizione dell’arte hanno seguito strade molto statiche e canoniche, con il risultato di non produrre mai nessuna effettiva e febbricitante novità attorno al nostro rapporto con l’arte stessa. Leonardo Live arriva a scompaginare finalmente questo assetto.

Ne abbiamo davvero bisogno, in un’Italia così carica di bellezze ma fiacca di proposte innovative su come conoscerle, viverle e frequentarle.

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