L’ex sindacalista veste in tight e di lavoro fa il raccontalibri

Sergio Guastini, un passato anche da attore e burattinaio, contagiato dal virus della lettura viaggia attraverso l’Italia per narrare fiabe

L’ex sindacalista veste in tight e di lavoro fa il raccontalibri

Chiusa la libreria alle 13, ci dirigiamo verso un caffé poco distante ma già dopo i primi passi lo perdo. C'è il mercato in centro a Sarzana e Sergio si ferma a un banco pieno di cianfrusaglie, lo esamina velocemente e compra due trombette di plastica «Mi possono sempre servire, le tengo in valigia per la prossima animazione...». Il raccontalibri è un abito che non smette mai, un mestiere che Sergio Guastini, scatoloni con 19mila libri aperti e sfogliati, 530 animazioni e un passato da attore e burattinaio, non poteva far altro che inventare. Lasciata la scrivania da sindacalista ormai 35 anni fa, da un quarto di secolo si dedica anima e corpo a diffondere nei ragazzi l'amore per la parola scritta, o «virus della lettura» come lo chiama lui. E da allora ne ha combinate delle belle, dal lancio di libri nello spazio - con tanto di piazze gremite, vigili e pompieri e un missile che sembra vero - a eventi più tranquilli come l'inaugurazione della casa di Mary Poppins a Sanremo, lo scorso gennaio.
Non solo accoglie i bimbi nella sua storica Libreria per Ragazzi (Via Landinelli 23, Sarzana, tel 0187/627245), conosciuta perfino da Daniel Pennac. Ma va a trovarli a casa, a scuola, nelle biblioteche, in strada - è ideatore dell'evento che si tiene da 15 anni ogni inizio estate a Sarzana, I libri per strada, che ha ospitato autori del calibro di Fernanda Pivano - e ora anche sui bus, in treni e negli aeroporti. Tight, cappello da mago e trolley con un'ottantina di libri (anche di carta, legno, stoffa, per i bambini che ancora non sanno leggere... ma sanno giocare e ascoltare), il raccontalibri affascina i bambini di ogni età. E se non parlano la sua lingua, non si scoraggia: «Sono riuscito a leggere Pinocchio in un villaggio indio dell'Amazzonia, con l'aiuto di uno sciamano che conosceva la storia. Il linguaggio delle storie è universale». Nella sua libreria ospita periodicamente scolaresche per una «passerella» delle ultime 15 novità; nelle classi incanta i ragazzi con il «giro del mondo in 80 libri», mentre in casa, la sera dalle 20.30 alle 21.30, intavola spettacoli per piccoli gruppi di bimbi, a tv spenta e orecchie tese. Osserva i piccoli e annusa l'atmosfera, gioca un po' con loro per intuirne i gusti, poi fa distrattamente scivolare dalla valigia un libro, o una foto di un luogo lontano... e il gioco è fatto, la storia ha inizio e negli occhietti prima increduli si accende la curiosità, i bimbi si lasciano portare nell'ascolto. E chi impara ad ascoltare, impara anche a leggere.
La sua ultima trovata, raccontare libri in treno, è frutto di un'intuizione semplice, ma efficace: ogni libro è un viaggio. Quale posto migliore di un mezzo di trasporto per scivolare in un viaggio di fantasia? «Ho iniziato a raccontare libri in treno a una classe in gita da Carrara a Sarzana, la scorsa primavera. Poco dopo mi hanno chiamato dalla parte opposta dello stivale e ho fatto un'animazione sul tragitto Foggia-Barletta. È un'esperienza che si può replicare in mille occasioni: a una classe in gita verso il museo egizio di Torino racconto storie dell'antico Egitto, mentre ai ragazzi diretti all'Acquario di Genova posso dedicare letture sul tema del mare». Nei libri c'è tutto, sono come dei cannocchiali per vedere meglio le cose, e Sergio lo sa bene. La sua arte è trovare la chiave giusta per trasmettere questo messaggio con la leggerezza del gioco. Il raccontalibri ha contagiato ormai migliaia di ragazzi - nel 2004 un record: 2300 bambini nella sola città di La Spezia - e spesso gli capita di essere riconosciuto: «L'altro giorno al ristorante ho chiesto al cameriere se poteva servirmi velocemente, avevo un'animazione nel pomeriggio e gli dissi che dovevo andare a leggere. "Sì sì, lo so che vai a leggere... tu non ti ricordi di me, ma mi hai anche regalato un dinosauro"».
È ora di riaprire la libreria e mentre Sergio mi saluta, una piccola cliente sugli otto anni aspetta impaziente alla porta.

Entra e si muove con disinvoltura, risponde seria alla domanda «cosa stai leggendo in questo periodo?» poi cerca qualcosa fra i giocattoli e quando arriva alla cassa con una piccola mongolfiera di legno, a Sergio si illuminano gli occhi. «Per ora mi diverto ancora un po' sui treni... poi, chissà!». Se quest'estate i cieli della Liguria saranno solcati da una mongolfiera spara-libri, sapremo a chi dare la colpa.

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