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«L’ho visto felice solo al Parco giochi»

Los AngelesDavid Benson è musicista, produttore discografico. ingegnere del suono, ha lavorato con Barbra Streisand, Eric Clapton e Barry Manilow. Nel 1992 e nel 1993 ha girato il mondo con Michael Jackson nel tour planetario Dangerous. Dopo il tour fu invitato dal cantante a Neverland, dove installò uno studio di registrazione privato. «Michael era una persona timida, non aveva molto contatti col mondo esterno, ma appena saliva sul palco si trasformava. Uno dei miei ricordi preferiti era poterlo guardare a pochi metri sul palco quando ballava Billie Jean. Era magico. Ha rivoluzionato la danza per la sua generazione e le generazioni a venire».
Quand'è che Jackson si sentiva a suo agio?
«Il massimo della felicità per Michael era poter visitare parchi di divertimento come il Tivoli a Copenaghen. Michael era felice quando era circondato da bambini, ma non era un pedofilo o un predatore, penso fosse asessuato, non interessato al sesso perché era rimasto traumatizzato dal fatto che i suoi fratelli lo forzarono da piccolo ad avere rapporti sessuali con le groupies, le ragazze che accompagnano le rockstar. Era come un ragazzino di 13 anni lui stesso, non ha avuto un’infanzia normale, era una star a 5 anni, aveva un cartone animato a sua immagine e somiglianza alla Tv».
Come era essere in tour con Jackson?
«I fan lo adoravano, c'era gente che urlava giorno e notte sotto il suo hotel. Ma a Istanbul l'esercito dovette intervenire per scortarci via dallo stadio perché fuori c'erano 30-40mila persone inferocite che prendevano a sassate le nostre auto. Arrivati a Bangkok abbiamo saputo dalla Cnn che Michael era accusato di molestie. Fu cancellato un concerto su due. A Singapore Michael fu letteralmente preso in braccio dalle guardie del corpo per essere portato sul palco, ma poi svenne nel suo camerino».
Perché tutte queste cancellazioni?
«A quei tempi il pubblico non sapeva che Michael era dipendente da antidolorifici e altre medicine, ma sul tour c'erano tre diversi dottori che gli scrivevano delle ricette, ognuno all'insaputa degli altri. Alla fine della tournée sparì per un mese, nessuno sapeva dov'era. Si scoprì poi che Liz Taylor gli aveva organizzato un soggiorno in una clinica svizzera per disintossicarsi.

Purtroppo sappiamo tutti che non ha funzionato».

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