La controversia sul gas tra Russia e Ucraina incomincia a far sentire effetti negativi sullapprovvigionamento verso lEuropa e lItalia. Adolfo Urso, sottosegretario al Commercio estero, come vede la situazione?
«Purtroppo si ripete uno schema che abbiamo già visto nel passato recente, ma stavolta il governo italiano è giunto preparato perché abbiamo ulteriormente diversificato le fonti di approvvigionamento di gas, e altre ne giungeranno a breve. Nel contempo, come ha annunciato il ministro Scajola, sono stati predisposti tutti i provvedimenti in modo prudente, per rispondere alla situazione di crisi».
Dopo lAlgeria, la Russia è il fornitore di gas più importante per lItalia, con oltre il 30% del totale. In media, ci arrivano da Mosca 60 milioni di metri cubi al giorno. Sono quantità cospicue.
«E infatti è molto importante proseguire sulla strada della diversificazione, anche con lapertura di nuovi rigassificatori dopo quello di Rovigo, da poco operativo, e con nuovi gasdotti come Stream che passerà attraverso la Turchia, e quelli di cui si ipotizza la costruzione: ad esempio, quello proveniente dal Kurdistan. Diversificare le fonti e realizzare i rigassificatori è la linea che il governo persegue per evitare problemi di dipendenza energetica».
Si rivela sempre più necessario, a questo punto, il ritorno al nucleare.
«Dobbiamo ridurre in futuro la quantità di gas che utilizziamo per produrre energia elettrica: per questo il governo ha approntato, allinizio della legislatura, un piano - con un provvedimento che sarà approvato definitivamente dal Parlamento entro poche settimane - per riaprire la strada al nucleare civile, e alluso di maggior quantità di fonti rinnovabili con due obiettivi: aumentare la sovranità energetica, riducendo lutilizzo del gas, e tagliare le emissioni di anidride carbonica, rispettando così gli impegni del protocollo di Kyoto».
A proposito di obblighi, lUnione europea ha ricordato a Mosca che «esistono impegni commerciali da rispettare», pena la reputazione come fornitore di gas.
«Gli impegni contrattuali verso i Paesi europei devono essere assolutamente mantenuti. Tra laltro sono in arrivo condizioni climatiche dure, e cè preoccupazione in molti Paesi che dipendono dal gas russo. Grazie alla politica portata avanti dal premier Berlusconi, lItalia può dialogare con Mosca e Kiev meglio di altri Paesi. Ma dobbiamo ricordare sempre che la politica energetica è comune e che lEuropa è il primo cliente energetico nel mondo e deve far valere le proprie ragioni».
Potranno esserci ripercussioni sui prezzi del gas?
«Noi speriamo che la crisi possa risolversi rapidamente, innanzitutto con il dialogo tra Mosca e Kiev.
«LItalia è pronta ad affrontare la crisi Ma diversificare è il nostro obiettivo»
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