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L’ultima sfida della coppia tanto amore ma niente sesso

Sono gli asessuati: uomini e donne, adulti o giovanissimi, che condividono tutto eccetto il proprio corpo

L’ultima  sfida  della  coppia tanto amore ma niente sesso

Da una relazione di coppia si accontentano del minimo sindacale. «Nessun secondo fine», ci tengono a chiarire. Cercano uomini impotenti per relazioni a lungo termine, cliccano come forsennate su siti e blog dove il sesso è out alla ricerca di un partner che sappia mantenere le distanze. E quando finalmente si incontrano hanno una sola ossessione: raggiungere la pace dei sensi. Sono i solitari, i single, quelli che si accontentano di tenersi per mano elettronicamente. Hanno smesso di credere nella «erotizzazione» del rapporto e preferiscono una relazione basata su amicizia, discussioni, intelligenza e impotenza. Il cervello è tutto, le emozioni restano, il corpo non conta.

«Cercasi uomo a posto con la testa per bei momenti, discussioni, amicizia. Indispensabile: intelligente e impotente». J.F, 35 anni è una ragazza carina, professionalmente affermata, come specifica nell’annuncio, che un giorno si è stancata del fatto che gli uomini avessero sempre la stessa cosa in testa. Insieme a J.F sono una tribù. Tutti asessuali. Uomini, donne, adulti o giovanissimi. Vogliono relazioni «pulite», chiacchiere, sostegno reciproco, amore, ma niente sesso. Con orgoglio commentano la scelta su siti come «Aven», Asexual, Visibility and Education Network.

Geraldine Levi Joosten-van Vilsteren da quando ha pubblicato il suo L’amour sans le faire, è diventata una sorta di icona dei non libidonisti. Lei stessa ascetica, racconta i vantaggi di liberarsi dal dovere sessuale. Un successo, centinaia di copie vendute, lettori in estasi. «In questa fase della vostra vita non vi va di fare l’amore? Benvenuti nel club», recita uno dei siti. Come il rovescio di una medaglia, loro rappresentano il contrario. Come una voce univoca, salda, convinta avvertono con un pizzico di orgoglio: «Per noi il sesso è out. Concetto sorpassato, fuori moda, antico, disgustoso perfino». Sì, perché loro sono riusciti a sganciarsi dalla tirannia del «dovere coniugale» perché loro, che senza sesso ci vivono, campano meglio. Un rapporto libero, slegato dall’imperativo del godimento. Sono quelli che dell’assenza e dell’astinenza ne fanno un sistema di vita, senza però farne una questione di ideologia.

La sessualità per loro non è al servizio di un ideale. In questo caso non c’entra né la religione, né il senso di colpa. Non ci sono preti o imam di mezzo a vietare rapporti sessuali. Più semplicemente dichiarano di non amare il sesso, di non volerlo fare perché a loro non piace. Bombardati da immagini pornografiche, da messaggi pubblicitari che passano al cinema, in televisione, su internet, il club degli inappetenti si ribella e dice «no grazie». Una storia che ricorda molto un film con Barbra Streisand in L’amore ha due facce, del 1996. Lei, docente di letteratura romantica alla Columbia University di New York, spiritosa, intelligente, bruttina, zitella con una sorella bella che le ruba gli uomini e una madre dal grande passato, sposa un collega matematico che le pone una condizione: matrimonio senza sesso. Loro, come nel film, non rinunciano per ideologia. Si sono semplicemente liberati dell’imperativo di godere, anche alla fine del film il patto poi si scioglie e vissero amanti e contenti.

«Nella nostra società il sesso non è più un tabù, è diventato un totem», dice il pastore Antoine Nouis nel libro di Jean Philippe de Tonnac La rivoluzione asessuale. Nell’era del Viagra, del Cialis e del Levitra l’alternativa diventa la coppia non convivente: stare insieme senza starci davvero, un aggrapparsi senza possedere. Un gioco raffinato, di equilibri. Loro con il sesso hanno chiuso. Niente di più.

Niente di meno.

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