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L’ultimo regalo della giunta rossa: un appalto medico sospetto

TorinoUn appalto pubblico milionario congelato da oltre sei mesi, una gara finita sotto la lente dei giudici amministrativi per l'eliminazione di tutti i concorrenti tranne uno (l'inevitabile vincitore) e un presunto schiaffo alla libera concorrenza ben assestato dagli apparati della vecchia giunta di centrosinistra che per cinque anni ha guidato la Regione Piemonte: ce n'è da vendere a voler guardare dentro l'anonima procedura d'affidamento dei servizi per la gestione e manutenzione delle apparecchiature biomedicali in quattro aziende sanitarie della provincia di Torino. A dire l'ultima parola sulla vicenda sarà il Tar del Piemonte ai primi di luglio, ma il caso è già approdato in Parlamento come cattivo esempio di amministrazione della cosa pubblica, ultimo colpo di coda della gestione di Mercedes Bresso (Pd) in terra di Piemonte. I fatti risalgono a dicembre dell'anno scorso, in piena campagna elettorale, quando la società di committenza regionale Scr bandisce una gara per la fornitura di servizi presso le strutture di Ingegneria clinica di alcune aziende sanitarie torinesi. Si tratta di un appalto della durata di tre anni più due per un importo complessivo di oltre 9 milioni e mezzo di euro. A partecipare sono in tre: Poliedra spa di Pinerolo (capogruppo con altre due società), la milanese Antas srl, che ha dichiarato di avvalersi di Ingegneria biomedica Santa Lucia spa, e la cuneese Olicar con Elettronica Bio Medicale. All'apertura delle buste viene comunicato che due dei tre concorrenti - Poliedra e Olicar - non hanno le carte in regola e pertanto non potranno partecipare alla fase finale. Secondo la commissione esaminatrice, gli esclusi hanno interessi specifici diretti o indiretti nel settore della vendita o del noleggio delle stesse apparecchiature per cui sarebbero chiamati a far manutenzione. Insomma, una sorta di conflitto di interessi. Le società rimaste ai blocchi di partenza si rivolgono al Tar per dimostrare di avere tutti i requisiti: l'appalto si arena.
Intanto le carte finiscono nelle mani di alcuni parlamentari piemontesi che mettono a confronto gli adempimenti amministrativi richiesti da Scr con quelli di Consip, la centrale d'acquisti dello Stato: l'una costella i disciplinari di mille paletti, l'altra si richiama alla normativa europea sulla libera concorrenza, recepita dalle leggi nazionali. Il senatore Andrea Fluttero (Pdl) rivolge un'interrogazione a risposta scritta ai ministri per la Pubblica amministrazione, per i Rapporti con le Regioni e della Salute, chi resta a guardare è Antas, cui invece nessuno ha chiesto conto dell'avvalimento dell'istituto Santa Lucia, che pure ha il noleggio di apparecchiature biomediche tra le sue attività. La Santa Lucia ha sede a Gragnano Trebbiense, nel Piacentino, la stessa località dove Antas ha un'unità locale: curiosa coincidenza geografica. E ancor di più se si pensa alla lunga catena di controllo della società milanese, unica scampata alla commissione esaminatrice di Scr. Il controllo di Antas infatti passa attraverso due distinte srl milanesi, la Dc e la Lis, e approda ad altrettante fiduciarie.

Di cui naturalmente non si conoscono i reali proprietari.

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