Politica

Lancia il telefonino in testa alla cameriera Arrestata Naomi

Lite nella casa di Park Avenue a New York: la modella accusata di aggressione. La preparazione di una cena avrebbe provocato la sua ira

Marco Lombardo

Il problema è che le hanno rovinato la serata. Per Naomi Campbell insomma la vita a Park Avenue è diventata durissima: lì, nel cuore vip di New York, è stata arrestata ieri per aggressione, il che - visti i precedenti - non sarebbe una notizia se non fosse che la vittima in questione, una cameriera ispanica, è stata questa volta trovata con un taglio alla testa. Insomma, l’ex fidanzata di Flavio Briatore, la modella dei sogni per gli uomini del mondo (e di mondo) invece di mettere la testa a posto continua a spaccarla agli altri. Pare sia successo così ieri, tanto che la Campbell è stata impacchettata dalla polizia, portata al Midtown North Precint - il distretto di competenza - e lì fatta sfilare davanti agli agenti che le hanno preso le impronte digitali. E questa volta, invece che in una foto in passerella, la Venere Nera si è ritrovata in una foto segnaletica.
In attesa dell’udienza alla quale Naomi è stata sottoposta per direttissima, è partito subito il tam tam globale sulla ricostruzione dei fatti. Fonti affidabili raccontano che il tutto sarebbe scoppiato a causa di una cena per 12 persone che la Campbell aveva organizzato. Una cena a cui - lei, «così superperfetta» - teneva molto, tanto da dotare tutto il personale chiamato alla preparazione di un «blackberry», il telefonino multimediale che riceve le email in tempo reale. Perché la divina, quando è impegnata nel trucco, invece di telefonare manda istruzioni. La cosa però pare non essere riuscita, colpa appunto della suddetta cameriera trovata - orrore! - seduta sul divano di casa. Da lì la lite furibonda, sfociata poi in un burrascoso licenziamento alle 8 del mattino. La vittima, una donna di 42 anni, è stata poi ricoverata all'ospedale «Lennox Hill» con un taglio alla testa curato con quattro punti di sutura, causato - dice il primo comunicato dei medici - «probabilmente da un oggetto contundente», leggasi telefono cellulare. Niente di nuovo in fondo, visto che nel 2000 Naomi si dichiarò colpevole di percosse all'ex assistente personale Gergina Galanis, colpita con un apparecchio telefonico, mentre l’anno seguente un'altra assistente personale, Simone Graig, accusò la Campbell di averla colpita con un telefonino. In questo caso la modella negò e non venne sporta denuncia, mentre nella prima occasione il giudice le ordinò di seguire un corso per controllare gli eccessi di rabbia. Con risultati evidentemente sconfortanti: come dimenticare - ad esempio - la sfuriata al Cipriani di Londra (volevano farle pagare il conto) o il pugno sul naso alla collega Nozorova durante le sfilate di Milano? E come non ricordare le botte alla colf giamaicana che non le preparò adeguaramente la valigia o il match romano con l’attrice Yvonne Sciò? Insomma, praticamente una replica.
Finita ora sotto il flash del fotografo del distretto, Naomi attende il suo destino: un’accusa penale, il pagamento di una cauzione, paparazzi a quintali fuori dalla porta e un processo in vista con serata per dodici definitivamente rovinata. Anche se la sua agente si affretta a negare: «Si tratta di una ritorsione dopo il licenziamento. Sappiamo che la corte vedrà il fatto nello stesso modo». Forse. Però sarà meglio non ricordare che tempo fa Naomi fu beccata con addosso una maglietta che recava sul petto «Naomi hit me», «Naomi mi ha picchiato». È vero, sulla schiena c’era anche scritto «And I loved it», cioè «mi è piaciuto molto».

Ma a quanto pare mancava la traduzione in spagnolo.

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