Lavoro

Incentivi per assunzioni "rosa": ecco i settori che possono accedere

Con decreto il ministero del lavoro ha individuato i settori produttivi le cui imprese potranno accedere agli incentivi fiscali in caso di assunzione di lavoratrici

Incentivi per assunzioni "rosa": ecco i settori che possono accedere

Dall'industria estrattiva, delle costruzioni e della gestione dei rifiuti al settore dei servizi di trasporto e magazzinaggio sino al comparto agricolo, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia. Sono questi alcuni dei settori produttivi che il ministero del Lavoro ha individuato, nel decreto interministeriale n. 327 del 16 novembre scorso, tra quelli che presentano una maggiore disparità di genere uomo-donna e che, pertanto, potranno accedere nel 2023 ad appositi incentivi rivolti alle assunzioni rosa per ridurre quanto più possibile il divario.

Questi incentivi rivolti ad imprese e datori di lavoro, sono stati introdotti dalla legge 92 del 2012 e prevedono uno sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato o determinato di "donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'Unione europea e nelle aree di cui all'articolo 2, punto 18), lettera e), del predetto regolamento, annualmente individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nonché in relazione alle assunzioni di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti".

Le imprese operanti nei settori individuati dal decreto del ministero del Lavoro, assumendo lavoratrici donne potranno accedere ad incentivi che consistono nella riduzione al 50% dei contributi previdenziali a proprio carico (che verranno compensati, per la lavoratrice, dallo Stato) per le nuove assunzioni per un periodo:

  • di 18 mesi in caso qualora si assuma con contratto a tempo indeterminato.
  • di 12 mesi in caso di assunzione a termine.
  • di 18 mesi complessivi qualora si procedi con la trasformazione a tempo indeterminato di precedenti contratti a termini.

Lo sgravio contributivo si è ridotto della metà rispetto a quanto previsto per il 2021/2022, periodo in cui l’incentivo si configurava come uno sgravio del 100% ma non oltre il limite massimo di 6mila euro, annui dei contributi previdenziali a carico dell’impresa o datore di lavoro.

Tra i requisiti soggettivi delle lavoratrici per cui l’impresa o il datore di lavoro potranno richiedere lo sgravio:

  • per le donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre dodici mesi, l’iscrizione nelle liste di collocamento da almeno un anno e aver effettuato la DID, cioè la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro.
  • per le donne di qualsiasi età, ovunque residenti e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”, la lavoratrice: non deve aver svolto attività subordinata sotto il profilo contrattuale per un periodo superiore a 6 mesi o con contratto co.co.co da cui ne sia derivato un reddito annuo superiore a 8.145 euro; attività di lavoro autonomo che abbia prodotto un reddito annuo lordo superiore a 4.800 euro.
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