Piero Pizzillo
Tanto rumore per nulla. Finiscono nel dimenticatoio, cioè nei fondi di palazzo di giustizia, dove saranno archiviati, gli atti del processo «dellAlta velocità» a carico di indagati eccellenti, come il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, lamministratore delegato della Tav, Ercole Incalza, gli imprenditori Marcellino Gavio, Bruno Binasco, Massimo Pelliccia, Mario Nicolini, Rosario Alessandrello, per i quali il pubblico ministero Francesco Pinto aveva chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata (100 miliardi delle vecchie lire), in relazione allaccusa di avere effettuato lavori inutili e dal costo elevato nella realizzazione dei «fori pilota» sulla tratta Genova - Milano.
Luigi Grillo e i coinquisiti sono i primi (a Genova) a beneficiare della cosiddetta legge «ex Cirielli», che ha accorciato i tempi della prescrizione. «Se non vi fosse stata questa norma - precisa uno dei difensori, lavvocato Giovanni Scopesi, la prescrizione sarebbe scattata ugualmente, perchè sarebbero state concesse le attenuanti generiche, trattandosi di incensurati». Ieri allinizio delludienza destinata alla discussione, il pm ha chiesto al giudice Roberto Fucigna «il non doversi procedere per avvenuta prescrizione». I difensori (tra cui Andrea Corradino che assiste Grillo) hanno chiesto formalmente lassoluzione «perchè il fatto non sussiste». Il 6 febbraio la sentenza.
La legge ex Cirielli assolve il Terzo Valico
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