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Sei workhaolist? Ecco come guarire dalla dipendenza dal lavoro

Il workhaolism, o dipendenza dal lavoro, è una sindrome molto diffusa tra i giovani trentenni. Scatena stati depressivi, insonnia ed esaurimento emotivo. Ecco le strategie per contrastarla

Sei workhaolist? Ecco come guarire dalla dipendenza dal lavoro

Il workhaolism è una sindrome che colpisce soprattutto i giovani trentenni.

Dipende dal legame che si ha con il proprio lavoro e il forte attaccamento agli strumenti digitali. Il nome è stato coniato per la prima volta dal psicologo Wayne Oates nel 1971. Sul tema egli pubblicò un interessante articolo intitolato “Confessions oh a Workhaolist: the facts about work addiction”. In questo interessante libro si rivelavano tutti i retroscena e gli aneddoti di un uomo dipendente dal suo lavoro.

Chi è affetto da questa sindrome tende a lavorare continuamente anche quando e dove non dovrebbe. Non riesce a distinguere i momenti di relax e ferie da quelli in cui bisogna impegnarsi al lavoro. I dipendenti dal lavoro sono persone giovani, spesso alle prese con la loro prima esperienza lavorativa. Sono perfezionisti, responsabili, seri, perseveranti. Portano al temine i loro compiti in maniera impeccabile rispettando le scadenze.

Ad accentuare questo fenomeno in continuo aumento aumento è il mondo digitale odierno che rende costantemente connesse le persone. Significa che grazie alla disponibilità di pc e smarthphone i dipendenti dal lavoro si ritrovano a risolvere problematiche lavorative in qualsiasi momento, tralasciando la propria vita privata. Questo atteggiamento nei confronti del lavoro risulta errato per gli psicologi. Provoca depressione, ansia, insonnia, aumento di peso. L’esaurimento emotivo porta ad una scarsa flessibilità cognitiva, a sviluppare rabbia e conflitti con colleghi e familiari.

Ecco delle semplici strategie da adottare per contrastare il workhaolism:

1) Chiedersi perché non si riesce a dire “no”: acquisire la consapevolezza del perché non riuscite a staccare è il primo passo per affrontare il problema. A volte le gratificazioni lavorative sono quelle che vi fanno sentire più vivi ma ciò significa che state trascurando la vita privata. Chiedetevi se è lì che c’è qualche insoddisfazione o mancanza;

2) Imparare a delegare: non sovraccaricatevi degli impegni degli altri. Imparate a fidarvi dei componenti del vostro team lavorativo. Vi sentirete più leggeri e potrete avere più tempo da dedicare meglio alle vostre attività e compiti oltre a godere di un meritato tempo libero;

3) Organizzare bene le proprie giornate: pianificate i vostri impegni senza lasciarvi cogliere dall’ansia delle scadenze. Cercate di impostare un equilibrio tra vita professionale e vita privata;

4) Godersi le meritate pause: durante la giornata lavorativa la pausa pranzo consente di recuperare energie fisiche e mentali. Libera la mente dai pensieri opprimenti o negativi generati dall’ansia e dallo stress del lavoro;

5) Coltivare i propri hobby: non tralasciate le attività piacevoli come il tempo dedicato alle vostre passioni e hobby. Vi consentiranno di rilassarvi e focalizzarvi su ciò che siete indipendentemente da ciò che fate per lavoro. Le vostre passioni parlano del vostro essere, costruiscono la vostra identità più vera e profonda;

6) Dormire regolarmente: prima di andare a letto il cervello e la connessione wifi su smarthphone, tablet e pc devono arrestarsi. Godetevi le serate in compagnia delle persone più care, familiari e amici veri. Guardate un film appassionante, ascoltate la musica che vi piace, sorseggiate una tisana rilassante;

7) Imparare ad essere “social free”: imponetevi uno spazio della giornata, o più di uno, in cui avete la connessione spenta allo smarthphone. Ciò significa non essere reperibili sui social. Vi consentirà di vivere pienamente il “qui e ora”.

Vi concentrerete sul momento che state vivendo senza influenze esterne.

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