Politica

Loreto, spara all'ex: ferita ammazza sorella e madre La fuga, poi si costituisce

Tragedia a Loreto. Claudio Sopranzi, 59 anni, è entrato nella villetta che la ex fidanzata, Vincenza Mannino (28), divideva con la sorella Silvana (30) e la madre Rita Pulvirenti (54). Uccise le ultime due, ferita la prima

Loreto, spara all'ex: ferita 
ammazza sorella e madre 
La fuga, poi si costituisce

Loreto - Uomini che uccidono le donne. Ancora. Claudio Alberto Sopranzi, 59enne, è entrato in una casa e ha iniziato a sparare all'impazzata lasciando senza vita la sorella della ex e la madre. Gravemente ferita la giovane ex fidanzata. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri e le ambulanze. E' scattata la caccia all'uomo che dopo la strage si è dato alla fuga ma più tardi l'omicida si è consegnato ai carabinieri di Numana.

La ricostruzione dei fatti L'uomo è entrata in una casa di via De Gasperi 26 e ha sparato alle due donne che erano presenti all’interno, uccidendole. Le due vittime sono Silvana Mannino, 30 anni, e la madre Rita Pulvirenti, 54 anni. Una terza donna, la 28enne sorella di Silvana, è rimasta ferita ed è stata ricoverata nell’ospedale di Ancona. Si tratterebbe, dunque, di un’aggressione maturata nell’ambito di una relazione sentimentale finita, che l’uomo avrebbe voluto riprendere.

La gelosia Sopranzi aveva avuto una relazione sentimentale con la giovane sopravvissuta, Vincenza Mannino, e non accettava che fosse finita. Così, avrebbe cercato la vendetta sparando contro di lei e i suoi familiari. Silvana Mannino era separata dal marito, Graziano Strano, rimasto in Sicilia, e madre di due ragazzi, Gaetano, 14 anni, e Salvatore, di solo un anno e mezzo. Le testimonianze sono discordanti, ma sembra che almeno uno dei due minori fosse in casa al momento della sparatoria. Le Mannino, e la loro madre Rita, condividevano una villetta rossa a due piani, in un blocco di villette a schiera nuove in frazione Grotte, quasi al confine fra Loreto e Porto Recanati. Alcuni vicini hanno raccontato ai giornalisti che in quella casa si sentiva spesso litigare ("Prima o poi si ammazzano" commentava qualcuno). Sul posto, oltre ai carabinieri della Scientifica, che stanno cercando bossoli e proiettili e repertando tutto quanto può essere utile alle indagini, si è recato anche il magistrato di turno in procura.

Fuga in bicicletta L’omicida, che è nato in Argentina ma ha vissuto a lungo in Sicilia, prima a Catania e poi a Carlentini, in provincia di Siracusa, lavora come guardiano al campeggio Numana Blu di Numana. È incensurato e in possesso di un titolo sportivo per la detenzione di armi. A quanto è emerso, aveva avuto una relazione molto tormentata con la Mannino, con la quale per un periodo ha anche convissuto. Dopo la sparatoria aveva lasciato Loreto in bicicletta, abbandonandola però poco lontano.

Probabilmente si è sentito braccato (ricerche erano in corso lungo tutta la rivera del Conero) e ha deciso di consegnarsi. 

Commenti