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Mafia, diciannove arresti tra boss e imprenditori

Nel mirino della Dda gli illeciti nella gestione dei grandi appalti di opere pubbliche e private. Tra questi anche l'appalto per la realizzazione del termovalorizzatore nella discarica di Bellolampo

Mafia, diciannove arresti 
tra boss e imprenditori

Palermo - Circa 200 agenti della sezione criminalità organizzata della Mobile di Palermo hanno portato a termine una maxi operazione antimafia coordinata dalla Dda del capoluogo: 19 le persone in manette accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio ed interposizione fittizia di beni. Nel mirino della Dda gli illeciti nella gestione dei grandi appalti di opere pubbliche e private e sulle connessioni tra mafia ed imprenditoria. Tra questi c'é anche l'appalto per la realizzazione di un termovalorizzatore nella discarica palermitana di Bellolampo.

Le indagini della Dda Le indagini, dirette dal pm Roberto Scarpinato, hanno portato alla luce i sistemi mediante i quali la mafia ha mantenuto nel tempo il controllo di tutto il ciclo produttivo del mercato edilizio: dall'acquisto dei terreni, alla gestione delle cave di inerti, all'imposizione delle imprese addette a tutti i comparti produttivi, fino allo smaltimento dei materiali di risulta nelle discariche. Gli interessi si proiettavano anche sui lavori di realizzazione di un termovalorizzatore a Bellolampo.

La tela dei boss I boss palermitani - tra i quali i capi mandamento Antonino Rotolo, Antonino Cinà e Salvatore Lo Piccolo - arrivavano a imporre ad alcuni accreditati studi professionali di consegnare l'elenco dei lavori più importanti in corso di progettazione, in modo da effettuare una cernita preliminare di quelli da riservare all'organizzazione. La penetrazione all'interno nel settore degli appalti pubblici e privati veniva realizzata mediante imprenditori, alcuni dei quali controllavano consorzi operanti in campo nazionale e numerose società di primo piano del mercato palermitano, in qualità di soci dei capimafia, riciclatori o bracci operativi fiduciari. E' stato, inoltre, disposto il sequestro preventivo di aziende, imprese e immobili di numerosi imprenditori risultati coinvolti nel riciclaggio di patrimoni mafiosi, per un valore di molte centinaia di milioni di euro.

L'inceneritore di Bellolampo La costruzione di quattro grandi termovalorizzatori in Sicilia, decisa dalla giunta regionale guidata dall'ex presidente Salvatore Cuffaro e bloccata dall'attuale governatore Raffaele Lombardo, negli ultimi mesi è stata al centro di aspre polemiche. Lombardo, che ieri doveva essere ascoltato su questo argomento dalla Commissione parlamentare antimafia, ha denunciato pubblicamente infiltrazioni mafiose in alcuni di questi appalti.

L'assessore regionale all'energia, Pier Carmelo Russo, che ieri ha incontrato a Trapani la commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti presieduta da Gaetano Pecorella, nelle settimane scorse ha anche consegnato un dossier del governo alla Procura di Palermo.

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