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La maggioranza battuta due volte alla Camera Maroni: "Al voto anche con una fiducia fragile"

Bocchino rompe gli indugi e attacca: "Berlusconi deve dimettersi per non essere sfiduciato". Bersani: "Sopravvivere per un voto non vuol dire governare". I timori di Maroni: "Non so se arriviamo a fine anno". Maggioranza ko due volte: l'euroseggio va all'Udc

La maggioranza battuta due volte alla Camera 
Maroni: "Al voto anche con una fiducia fragile"

Roma - Lo dice chiaro. "È evidente che non ci sono le condizioni per cui noi possiamo votare in questo momento la fiducia al governo Berlusconi". Il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, a Omnibus, su La7 concede poche speranze all'esecutivo alla prova dell'aula il 14 dicembre. "Alla fine sono convinto che Berlusconi sceglierà la via più saggia che è quella delle dimissioni per evitare di essere sfiduciato - ha aggiunto -. Non c’è dubbio che il passaggio parlamentare non può non essere legato a un elemento di discontinuità". E a stigmatizzare la fragilità del momento è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che avverte: "Se non otteniamo la fiducia oppure la otteniamo in entrambe le Camere, ma molto fragile, l’unica soluzione è tornare alla urne".

Una risposta da Berlusconi "Siamo in attesa di una risposta da Silvio Berlusconi - ha ribadito - ammesso che venga fa shopping in parlamento poi che fa? Se Berlusconi viene il 13 e dice che c’è una situazione di stagnazione, dice 'Mi rendo conto che bisogna fare delle riforme istituzionali, la riforma della legge elettorale, la riforma del Fisco, un grande provvedimento economico e sociale' troverà una maggioranza più ampia. Questo chiediamo noi. Non chiediamo posti: li abbiamo restituiti".

La Russa respinge la richiesta "E chi ha mai detto che ci sono le condizioni...? Loro chiedono le dimissioni di Berlusconi, le dimissioni non ci saranno, quindi le condizioni evidentemente non ci sono". Così il coordinatore del Pdl e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, risponde al capogruppo di Fli.

La previsione di Maroni "Non so neanche se arriveramo a fare il decreto di fine anno" sul federalismo. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, non si sente di fare alcuna previsione sul futuro del governo. "Non so neanche cosa succederà il 14 dicembre" ha affermato rivolto ai sindaci lombardi, riuniti a Milano. "Vedremo il 14 - ha aggiunto - Io sono di natura ottimista, penso che arriveremo a fare il decreto, semmai lo faremo il 13".

Bersani: "Premier al Colle" "Berlusconi non riesce a governare e siamo ormai nel pantano". Lo dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che intervenendo alla trasmissione Radio anch’io, ha invitato il premier a dimettersi subito. Bersani spiega che il Pd ha presentato la mozione di sfiducia proprio per "fare chiarezza" tra chi appoggia il governo e chi no. "Il 14 - prosegue - potrà avere un voto in più, ma non credo, ma il problema della governabilità non è risolto. Questo governo - dice ancora Bersani - ha perso la presa dai problemi del Paese. Questi tatticismi di questi giorni sono disdicevoli, perché distaccano la politica dai cittadini". Bersani ostenta sicurezza sull’esito di una eventuale competizione elettorale. "Noi non abbiamo mica paura di votare: se andiamo a votare vinciamo" assicura minimizzando il valore dei sondaggi che danno il Pd in calo. "Quando ho cominciato a fare il segretario il Pd aveva già avuto una sua punta e poi un elemento di flessione" ricorda -.

Credo che non siamo stati in condizione di rispondere alla speranza suscitata perché non ancora non siamo riusciti a risolvere un problema di affidabilità e credibilità".

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