È una malattia rara, ma rappresenta per chi ne è colpito un dramma senza fine, proprio perché difficili sono la diagnosi e la cura. Il «Lupus erimatoso sistemico» è una patologia cronica che riguarda, in Italia, circa 71 persone ogni centomila abitanti. Colpisce la cute, ma anche organi interni come reni e sistema nervoso. Il nome Lupus eritematoso sistemico risale allinizio del XX secolo. Lupus è una parola dorigine latina, che si riferisce alla caratteristica lesione della cute a forma di farfalla riscontrata sul viso di molti pazienti con Les, che ricordava ai medici i contrassegni bianchi presenti sul muso dei lupi. Sistemico significa che interessa diversi organi del corpo. Eritematoso in greco vuol dire rosso e si riferisce al rossore delleritema cutaneo.
«Ma a questi pazienti si aggiungono quelli che, pur non soffrendo di Les, sono comunque colpiti da patologie di tipo autoimmune che molto gli assomigliano - spiega Piero Randazzo, responsabile della Sanità per Unione a Sinistra -. Proprio per aiutare queste persone ho studiato un progetto sul Lupus». Randazzo ha inviato la sua proposta a tutti i gruppi politici presenti in consiglio regionale, oltre che al presidente della Regione, Claudio Burlando e allassessore alla Salute, Claudio Montaldo. «È unesigenza del servizio sanitario nazionale quella di ottimizzare luso delle risorse economiche - spiega - e in patologie come il Les il rapporto medico paziente assume una particolare rilevanza, visto che in questo tipo di malattie è importante anche laspetto psicologico». Secondo Randazzo è frequente che il paziente abbandoni il reparto specialistico della propria città per affrontare spese, disagi e spesso anche umiliazioni per la speranza di trovare un rapporto più umano nelle cure.
«Una giunta regionale che voglia essere davvero progressista non può ignorare una patologia che ha un carattere sociale notevole visto che colpisce sosprattutto giovani in età lavorativa», spiega Randazzo.