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Manovra, c'è già la firma di Berlusconi Ma i magistrati arrestano la finanziaria

Una nota di palazzo Chigi: "Il testo della manovra economica, già firmato dal Presidente del Consiglio, è ora al Quirinale in attesa della valutazione del Capo dello Stato". Bersani: "Questa manovra è il frutto di due anni fatti di bugie". Bonaiuti: "Il leader del Pd sia più responsabile". Bondi: "No a tagli indiscriminati alla cultura". I finiani: "Se anche Bondi la critica qualcosa non va". I magistrati arrestano la finanziaria. La casta dei giudici salva lo stipendio

Manovra, c'è già la firma di Berlusconi 
Ma i magistrati arrestano la finanziaria

Roma -  La manovra economica è stata firmata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ora è all’attenzione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che la deve valutare. Lo rende noto oggi un comunicato di Palazzo Chigi. "Il testo della manovra economica, già firmato dal Presidente del Consiglio, è ora al Quirinale in attesa della valutazione del Capo dello Stato", si legge nella nota.

Berlusconi da Napolitano
Sabato Berlusconi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se avesse già firmato il provvedimento,  aveva detto che "la manovra è all’attenzione del capo dello Stato, viene firmata quando il Colle darà la sua valutazione". Venerdì pomeriggio, Napolitano ha ricevuto al Quirinale Berlusconi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Nei giorni scorsi, il governo aveva detto di attendere il ritorno in Italia dagli Usa del capo dello Stato per sottoporgli il decreto legge sulla manovra 2011-2012, approvato dal consiglio dei ministri martedì scorso, ma che non è ancora stato emanato.

Lunedì incontro con i magistrati
"Lunedì mattina il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, riceverà una delegazione di Intermagistrature e dell’Associazione nazionale magistrati", conclude il comunicato. L’Anm si è riunita questa mattina per discutere eventuali reazioni delle toghe alle misure di contenimento della spesa pubblica nel settore della giustizia.

Bondi: "No a tagli indiscriminati alla cultura" "Condivido l'esigenza di una manovra che imponga sacrifici a tutti ma non sono d'accordo con i tagli indiscriminati alla cultura, specie se la lista degli istituti tagliati dal finanziamento pubblico contiene eccellenze italiane riconosciute nel mondo". Lo dice il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, che, in tarda serata, interviene per precisare il suo giudizio sul provvedimento. Sì, sottolinea il ministro, a "profonde riforme della cultura come quella delle fondazioni liriche ora in parlamento che modificherà definitivamente il settore. Ma no a tagli indiscriminati che non possono essere decisi se non con il mio ministero".

Bersani: "La manovra è frutto di due anni di bugie" "Vorrei sapere ad esempio se nella manovra se ci sono ancora le norme che raddrizzano le procedure della Protezione civile, tanto per fare un esempio dei dieci che si potrebbero fare". Pier Luigi Bersani spiega, ai microfoni di Sky tg24 tutto quello che non gli va giù della manovra varata dal governo. La cosa che sconcerta di più il segretario del Pd "è, dice Bersani,  che non ci si spieghi perchè dobbiamo fare questa manovra. Non è mica da grandi questa manovra qui. E dire che ce la chiede l’Europa è una falsità. L’Europa ci chiede i conti a posto, ma se i conti non sono a posto è tutta responsabilità del governo e quindi questa manovra è il frutto amaro e ingiusto di due anni fatti di bugie e menzogne e di una politica economica dissennata che ci ha portato fuori binario nella spesa corrente e che ci ha ridotto gli investimenti e quindi ci ha abbassato la crescita, e che, ripeto, non ha tenuto i conti a posto, come s’è visto. Adesso - conclude Bersani - si ripropone una strada che per noi è sbagliata".

Bonaiuti. "Bersani sia più responsabile" Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani "dovrebbe essere più responsabile". Lo dice ai micorfoni di Sky Tg 24 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce del Governo Paolo Bonaiuti. "La manovra -aggiunge- taglia le spese ma favorisce lo sviluppo: vantaggi fiscali per le nuove imprese, aree senza burocrazia nel Mezzogiorno, lotta all'evasione, altro che giochetti come dice Bersani".  

Cicchitto: "Da sinistra solo chiacchiere" La manovra predisposta dal Governo "è molto diversa e molto più morbida di quella che la sinistra fa in Spagna, in cui ha tagliato del 5, del 10% gli stipendi dei dipendenti pubblici", a giudizio del presidente del gruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, il quale contesta anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, secondo il quale la manovra sarebbe un attacco allo stato sociale. "Ma la dichiarazione di Bersani - si chiede ironicamente Cicchitto - è di oggi, di due anni fa, di tre anni fa o di cinque anni fa? Nel senso cioè che la sinistra sa dire soltanto queste cose". A margine della presentazione del libro di Gaetano Quagliariello, Cicchitto aggiunge: "Bersani l’abbiamo sentito alla Camera e non ha speso una parola sulle difficoltà internazionali che ci stanno. Ci dispiace, perchè neanche noi volevamo fare una manovra con caratteri restrittivi che ci sono imposti da una situazione generale". Quindi, Cicchitto conclude: "Ricordo che la nostra è una manovra molto diversa e molto più morbida di quella che la sinistra fa in Spagna, in cui ha tagliato del 5, del 10% gli stipendi dei dipendenti pubblici. Noi - sottolinea - li manteniamo, li congeliamo, ma non andiamo indietro. Quindi i termini di macelleria sociale sono sempre usati indipendentemente dai contenuti. Sono uno slogan". 

Di Pietro: "Berlusconi non coinvolga Napolitano" "Coinvolgere il Presidente della Repubblica, così come ha fatto stamani il Presidente del Consiglio, sulla manovra economica, è un nonsenso giuridico e istituzionale". Lo ha detto, incontrando i giornalisti a Reggio Calabria, il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro. "Non si può coinvolgere, infatti, il Capo dello Stato - ha aggiunto Di Pietro - su un provvedimento come la manovra finanziaria, di cui ancora non si hanno le linee definite, tirandolo dentro in questioni politiche. Mi auguro che il presidente Napolitano raddrizzi queste affermazioni improvvide". 

Casini: "Senza modifiche non la avalliamo" "Se la manovra non contiene elementi innovativi, non possiamo avallarla in Parlamento". Così il leader dell’Udc Casini. E ha ribadito: ’Ci chiedono senso di responsabilità e diciamo ’va benè, ma lo stesso ci vuole anche da parte del Governò. Sul testo di legge relativo sulle intercettazioni commenta:’Così ancora non và.

Casini poi rifiuta l’ennesima "avance" politica di Berlusconi all’Udc: "Sappiamo che non è una cosa seria". 

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