Economia

Marcegaglia: "Un patto per salari e produttività" Crisi, Tremonti: "No emergenza, ora le riforme"

Il presidente di Confindustria: "Patto sociale per migliorare la produttività e aumentare i salari facendo partecipare i lavoratori ai risultati aziendali". Tremonti: "Serve una politica industriale e un nuovo ministro per lo Sviluppo". Poi: "Dire facciamo come la Germania è da bambini"

Marcegaglia: "Un patto per salari e produttività" 
Crisi, Tremonti: "No emergenza, ora le riforme"

Cernobbio - È arrivato il momento di "fare un nuovo patto sociale" per aumentare salari e produttività. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, secondo cui questo "significa migliorare la produttività, la capacità delle imprese di stare sul mercato, e aumentare i salari facendo partecipare i lavoratori ai risultati aziendali". "Questo è il nuovo patto sociale - ha aggiunto il numero uno degli industriali a margine del workshop Ambrosetti - e con la riforma degli assetti contrattuali del 2009 abbiamo tracciato la strada, ora si tratta di percorrerla". L’obiettivo è "aumentare i salari, se però uniti a una maggiore produttività in azienda. Non basta - ha concluso la Marcegaglia - lavorare sul contratto nazionale, le realtà sono diverse: bisogna lavorare azienda per azienda".

"Manca la volontà di lavorare sulla crescita" Al governo mancano la visione e la volontà per puntare sulla crescita economica del Paese. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine del workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio. "Ci sono alcune iniziative -ha detto la Marcegaglia- ma sono spot. Non c’è una visione e una volontà di lavorare veramente su tutti i punti che riguardano la crescita". 

Tremonti: "Serve una politica industriale" "Per noi non c’è emergenza autunnale, ma esigenza di cambiare. Di redigere in forma politica il nostro programma di riforma". Così - intervenendo al Workshop Ambrosetti - il ministro dell’Economia Giulio Tremonti sulla situazione dell’economia italiana. In Italia "serve una politica industriale" e un "nuovo ministro" per lo Sviluppo economico.

"Facciamo come la Germania? E' da bambini" ’"Dire che bisogna fare come la Germania è superficiale, è roba da bambini". Il riferimento del titolare dell’Economia è alle dichiarazioni del governatore di Bankitalia, che pochi giorni fa a Seul aveva detto che per crescere di più "l’Italia deve diventare produttiva e competitiva come la Germania". "Non ci vuole un genio che ci dica che dobbiamo fare come la Germania", ha poi aggiunto Tremonti rilevando che "abbiamo la seconda manifattura in Europà e invitando ad essere meno superficiali possibili, evitando questa retorica". "Ci dicono che non facciamo più come l’Inghilterra? E quando mai abbiamo fatto come l’Inghilterra - ha quindi proseguito - piuttosto la grande discussione non è tra modello tedesco e modello inglese" perché "in Europa la grande questione è che modello economico vogliamo: ci sono due modelli 'export led' oppure quello Delors cioè opere pubbliche, investimenti pubblici, domanda pubblica fatta anche con emissione di debito". Secondo il ministro "questa è la grande questione: vogliamo un modello export led o vogliamo un modello più equilibrato che contenga anche investimenti pubblici in energia, in ricerca, in difesa. È difficile, molto difficile ma - ha concluso - è una delle grandi questioni". "Nessun attacco e nessuna allusione. Semplicemente un richiamo alla realtà e al buon senso". CosìTremonti - conversando con l’ANSA - ha precisato le parole usate nel suo intervento.

"Quasi dappertutto in Italia la Germania c’è già - ha aggiunto il ministro - non c’è più tempo, non c’è più spazio per la polemica e per la personalizzazione".

 

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