Politica

Maroni: «C’è troppa benevolenza verso i criminali»

Appello di Casini: «Occorrono decisione e unità». Frattini: «Prevenzione capillare sul territorio»

Omar Sherif H. Rida

da Roma

Appelli all’unità istituzionale per non abbassare la guardia contro la minaccia terroristica. Si compatta la maggioranza in vista della presentazione, oggi alla Camera, del decreto legge con le misure urgenti anti-terrorismo da parte del ministro dell’Interno, Beppe Pisanu. «L’Italia - commenta il ministro del Welfare, Roberto Maroni - è la porta dell’Europa e deve restarlo con più controlli alle frontiere, più possibilità alla Polizia di muoversi, maggiore facilità di espulsione degli irregolari e minore benevolenza per questi pericolosi criminali da parte di chi finora li ha ritenuti addirittura più meritevoli di diritti e attenzione dei cittadini italiani». «Credo - conclude Maroni - che alcuni settori della società e della magistratura in alcuni casi abbiano disapplicato la legge: un atteggiamento questo da rimuovere immediatamente».
Anche il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, sottolinea la necessità di combattere il terrorismo internazionale «con decisione e unità». Il vicepresidente del Copaco, Maurizio Gasparri, parla di «proposte sul tappeto serie e condivisibili» e rilancia l’istituzione di una Procura nazionale antiterrorismo o in alternativa «l’affidamento dei poteri di questa natura alla Procura nazionale antimafia». «Ma una Superprocura - rileva il deputato di Fi, Fabrizio Cicchitto - richiederebbe tempi di decisione troppo lunghi».
Sempre in An, mentre il ministro della Salute, Francesco Storace si dichiara «sufficientemente rassicurato dall’operato di Pisanu», Italo Bocchino auspica la presenza, all’interno del pacchetto sicurezza, di norme specifiche contro il terrorismo internazionale, con un’attenzione particolare alle città più esposte al rischio criminalità - Napoli su tutte -, nella convinzione che nella lotta al crimine non si può prescindere da una ritrovata sicurezza interna». Anche per il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini, il capoluogo campano è «una città sotto pressione a causa delle infiltrazioni di gruppi legati ad Al Qaida». Da qui, secondo Frattini, la necessità di «partire da una capillare prevenzione sul territorio, in quanto tutte le grandi città europee sono potenziali obiettivi per la rete del terrore».
Dalla Casa delle Libertà arrivano infine dure critiche alla posizione attendista espressa nel pomeriggio dal leader dell’Unione, Romano Prodi.

«Da novello Ponzio Pilato - commenta il viceministro delle Attività Produttive, Adolfo Urso - Prodi rinvia ogni scelta a quando sarà al governo, se ma vi tornerà».

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