Medicina

Masticare bene per vivere meglio

L’implantologia odontoiatrica è ancora oggi considerata da molti la soluzione più avanzata per risolvere i problemi di grandi mancanze di denti. Quello che un tempo veniva affidato alle protesi mobili è oggi terreno della chirurgia implantare, e sono sempre più rare le dentiere e più frequenti i denti fissi, del tutto naturali. Ma l’implantologia è il mezzo per porre rimedio anche a molte altre situazioni meno appariscenti, meno gravi, che però procurano disagi altrettanto e talvolta più gravi dell’edentulia.
La mancanza anche di un solo dente provoca movimenti a carico di quelli residui che ne modificano la posizione, e soprattutto il rapporto con quelli dell’arcata antagonista, con problemi di masticazione. Parliamo di queste eventualità e delle possibili soluzioni con il dottor Emilio Francini Naldi, odontoiatra a Firenze, Roma e Milano, www.efran.it.
«In questi casi - afferma l’implantologo - è sufficiente posizionare un impianto per risolvere e prevenire le complicanze. L’impianto può solitamente essere inserito nella stessa seduta dell’estrazione del dente, con la stessa anestesia e senza dolore successivo. Un altro caso in cui i risultati sono molto soddisfacenti è quello della mancanza di denti nei giovani tra i dieci ed i vent’anni, quando per traumi o per agenesia (il dente non c’è mai stato) sono privi di alcuni elementi e sono tradizionalmente costretti a protesi provvisorie mobili, vere e proprie dentiere parziali, che rimpiazzano in modo tra l’altro discutibile i denti, ma che procurano problemi nelle relazioni sociali in un periodo in cui queste sono fondamentali. Anche in questo caso si possono inserire impianti nelle sedi di mancanza, anche molto prima dell’età che la letteratura odontoiatrica ha fino ad oggi definito come la minima, che è quella del raggiunto sviluppo, cioè oltre i vent’anni. Vi sono casi di tredicenni con ottimi risultati a distanza di oltre vent’anni. Giovani che avrebbero avuto sicuramente problemi di relazione coi loro coetanei. Ma quello che più di tutto preoccupa i pazienti che si devono sottoporre alla sostituzione di denti mancanti o comunque a cure dentali è il lungo tempo necessario al loro completamento: mesi, talvolta anni di disagio estetico e funzionale».
Per questo gli studi più avanzati hanno approntato procedure partendo dal principio che il minor tempo impiegato non vada a discapito della qualità del lavoro, e ciò può essere realizzato solo se si si lavora in un gruppo nel quale è presente un medico esperto per ogni tipo di terapia: l’implantologo, l ’endodontista per le devitalizzazioni, il protesista per preparare ed installare le capsule, il paradontologo per le cure gengivali, l’igienista e le assistenti dentali. «Base fondamentale è una programmazione precisa ed accurata, anche dal punto di vista economico. Dopo una prima visita e gli esami radiologici necessari, viene fornito un preventivo di spesa preciso che non cambierà: vengono rilevate le impronte per i provvisori e fissata la data dell’intervento. Il giorno stabilito - precisa Francini Naldi - vengono effettuate le cure, estratti i denti incurabili, inseriti gli impianti ed anche i denti provvisori che saranno fissi, e che avranno un’estetica simile a quella definitiva. Se il team operatorio è esperto, attrezzato per gli imprevisti e con esperienza nelle situazioni complesse, ma soprattutto attento alle condizioni generali ed emozionali del paziente, tutto ciò è facilmente possibile. La presenza dell’anestesista, che potrà somministrare farmaci per una sedazione cosciente e controllare i parametri cardiorespiratori, è molto utile. Spesso, quando il paziente dopo poche ore si alza dalla poltrona con una bocca già nuova, e vede risolti in mezza giornata problemi che comunemente richiedono lunghissimi periodi di cure, manifesta una meraviglia ed una soddisfazione che sono i migliori riconoscimenti per tutto il nostro gratificante, ma non semplice, lavoro».

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