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Merano, frana sul treno: 9 vittime, 8 indagati

Una frana causata dalla rottura di un impianto di irrigazione ha colpito un regionale della Sad sulla linea che collega la Val Venosta a Merano. L'incidente alle 9,03 tra Laces e Castelbello: video

Merano, frana sul treno: 9 vittime, 8 indagati

Bolzano - La procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta per verificare le responsabilità del disastro: otto persone sono state iscritte sul registro degli indagati. Una frana di 400 metri cubi di fango, provocata dalla rottura di un tubo per l'irrigazione delle mele, ha travolto le due carrozze del treno regionale della Sad Merano-Malles, carico di una quarantina di pendolari. Il bilancio è tragico: nove morti (otto passeggeri e il macchinista) e 28 feriti.

L'elenco delle vittime Il più giovane aveva 18 anni, i più vecchi 73. Tutte le vittime del disastro ferroviario della Val Venosta erano originarie del posto, provenienti da un’area di una quindicina di chilometri al massimo dal posto della tragedia. Le forze dell’ordine, con l’autorizzazione del procuratore capo di Bolzano Guido Rispoli che coordina le indagini sul disastro, hanno diffuso l’elenco ufficiale delle vittime. Michaela Kuenz Oberhofer (18 anni), Val Martello; Elisabeth Peer (22 anni), di Silandro residente Malles; Julian Hartmann (25 anni), Merano; Francesco Rieger (67 anni), Castelbello; Judith Tappeiner, Silandro (20 anni); Rosina Ofner (36 anni), nata a Silandro e residente a Tubre; Regina Tschoell, Lasa (73 anni); Micaela Zosch (34 anni), nata a Malles e residente a Prato Stelvio; Franz Hohenegger (73 anni), nato a Malles e residente a Silandro.

Vagone in bilico Un vagone, quello in testa al convoglio appare completamente distrutto. È ricoperto dal terriccio e tutti i vetri sono sventrati. La parte frontale è andata addosso a due pini di alto fusto. Sono questi due alberi che hanno fatto in modo che il treno non precipitasse nel fiume. Per fare in modo che il treno non precipiti ulteriormente i pompieri lo hanno assicurato con un grande paranco. Per raggiungere il punto dell’impatto i soccorritori debbono arrampicarsi lungo delle reti paramassi, salendo dal greto del torrente e raggiungendo i feriti dall’alto.

I pompieri: "Si scava con le mani" "È una scena agghiacciante, il treno è pieno di terra e di fango. Dobbiamo lavorare con le mani, è una cosa tremenda" ha detto un pompiere volontario sul posto del deragliamento in Val Venosta. Gli uomini della protezione civile sono in attesa che i primi cadaveri siano portati fuori dal treno. Una scaletta metallica è posta in orizzontale tra uno dei finestrini rotti del vagone in bilico sul fiume e la massicciata. Intanto i tecnici della ferrovia della Val Venosta hanno recuperato la scatola nera presente a bordo del treno. L’apparecchio appare visibilmente danneggiato ed è stato posto sotto sequestro dai carabinieri.

Colpa di una frana Uno smottamento del terreno, la frana, carica d'acqua, che si abbatte sul treno in corsa. Per questo il regionale è deragliato a Merano. Il direttore della linea ferroviaria, Helmuth Moroder conferma: "È stata una questione di pochi minuti. Poco prima era passato un altro convoglio. Alle 9.03 è passato il treno diretto a valle che è andato a finire contro la frana. Con tutta probablità a far cadere la frana è stata la rottura di un tubo per l’irrigazione dei campi a monte della massicciata". Il convoglio è deragliato tra gli abitanti di Laces e di Castelbello. La linea interessata è quella della val Venosta, che congiunge gli abitati della vallata con Merano. Il tratto ferroviario è gestito da una società della Provincia autonoma di Bolzano.

Linea inaugurata nel 2005 La linea della val Venosta è una delle più moderne dell’Alto Adige. Realizzata su un tracciato preesistente, è stata inaugurata nel 2005. La linea parte da Malles, in cima alla vallata, vicino al confine con l’Austria e con la Svizzera e giunge a Merano con un tracciato affascinante ai piedi di monti alti 3mila metri e lungo le pendici coltivate a frutteto. Di prima mattina il servizio viene rafforzato, per far fronte alla maggior domanda di trasporto di lavoratori e studenti, mentre nei fine settimana i convogli circolano in gran parte in doppia trazione. In più ogni due ore c’è un collegamento diretto con i treni espresso regionali, che nel tratto dalla Bassa val Venosta si fermano solo nelle località principali e permettono di spostarsi dall’Alta Val Venosta a Merano in tempi più rapidi.

Questi treni espresso, che circolano soltanto nelle giornate feriali, proseguono poi per Bolzano, garantendo un collegamento diretto anche con il capoluogo.

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