Meteo e clima

Meteo, temperature oltre le medie fino a dicembre: ecco le previsioni

Non sembra esserci scampo: farà più caldo del normale anche nei prossimi tre mesi e fino alla fine del 2023. Ecco le previsioni meteo stagionali del Centro Europeo e quali sono i potenziali (e pericolosi) risvolti

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Se nel brevissimo termine le condizioni atmosferiche saranno dominate dall'anticiclone africano Apollo che, come abbiamo visto sul Giornale.it, farà vivere scampoli d'estate nei prossimi giorni, le previsioni stagionali del Centro Meteo Europeo (Ecmwf) non lasciano scampo a immaginazione: le temperature saranno sopra le medie del periodo anche a ottobre, novembre e dicembre. Trattandosi di proiezioni, benché stilate da migliaia di parametri e sempre più affidabili negli ultimi anni, sono pur sempre stime di cosa potrebbe accadere a livello meteo, il condizionale è sempre d'obbligo.

Le anomalie termiche di ottobre

Quel che più impressiona è un'Europa colorata tutta di rosso, nel mese di ottobre, come mostra questa mappa (clicca qui): praticamente dall'Inghilterra alla Russia sono previsti valori termici anche di oltre tre gradi rispetto alla media. In Italia, invece, si andrà dai due-tre gradi in più al Nord ad anomalie più contenute al Centro-Sud dove le temperature saranno più alte, mediamente, di uno o due gradi al massimo. Le uniche aree non colorate di arancione o rosso, in Europa, sono la Sardegna, la Sicilia occidentale, Abruzzo, Molise e Puglia dove i valori saranno in linea con la media climatologica.

Per quanto riguarda le precipitazioni, invece, l'Europa occidentale avrà penuria di piogge, l'Italia dovrebbe avere un surplus al Nord Italia e all'estremo Sud mentre la Penisola Iberica dovrebbe avere importanti quantitativi più alti delle medie di ottobre.

Le anomalie termiche di novembre

Incredibile, invece, quanto previsto nel mese di novembre con il caldo che proprio non ne vuole sapere di lasciare il Continente: tre gradi o di più, oltre le medie del periodo, su tutta Italia Sardegna esclusa (qui la mappa) con l'Europa settentrionale ed orientale tutta colora di rosso scuro, quindi valori anche in questo caso maggiori di tre gradi rispetto alla media climatologica degli ultimi 30 anni. Questo significa che ci saranno 30°C? Certamente no, ma se le temperature di novembre, in un dato periodo, sono comprese entro un certo range (massime e minime), la media sarà quasi sempre e costantemente superata in entrambi i casi.

Le piogge e gli acquazzoni, invece, non dovrebbero mancare soprattutto al Nord (fino alla Toscana) e sulla Sicilia, in media sulle altre regioni italiane con quantitativi molto più elevati del normale al confine tra la Francia e il Piemonte. Scarsità di precipitazioni, invece, sull'Europa orientale.

Le anomalie termiche di dicembre

Arriviamo così all'ultimo mese dell'anno che fa da spartiacque tra autunno e inverno: sarà cambiato qualcosa? Neanche per idea. Come mostra la mappa (clicca qui) è tutta una distesa di rosso specialmente sull'Europa occidentale con temperature più elevate della media anche di due, tre gradi e forse più. Quel che preoccupa è che, in tre mesi, non c'è stato nemmeno un pezzetino di Europa, e Italia, dove il colore delle mappe fosse di colore blu a indicare temperature inferiori alle medie. A dicembre, poi, anche le precipitazioni dovrebbero farsi più scarse soprattutto nel nostro Paese mentre, ancora una volta, sarà il Portogallo dove con le perturbazioni atlantiche dovrebbero cadere tanti millimetri di pioggia.

Quali sono i potenziali risvolti

L'accumulo di calore nei bassi strati diventa deleterio quando, come è capitato nel recente passato più volte, il mix con l'aria più fredda è in grado di creare fenomeni di una violenza estrema come temporali, grandinate e trombe d'aria. Ecco, ci fossero davvero altri tre mesi con valori sopra le medie termiche non sarebbe di certo una buona notizia. "Provate ad immaginare cosa può accadere dopo prolungati periodi di caldo con l'atmosfera che immagazzina un'elevata quantità d'acqua. È proprio quello che sta avvenendo ora sul bacino del Mediterraneo, dove abbiamo una quantità enorme di vapore acqueo in atmosfera (quell'energia potenziale di cui spesso parliamo per lo sviluppo dei temporali) che va ad alimentare pericolosi cicloni", spiegano gli esperti de Ilmeteo.it.

"Queste condizioni, per esempio, potrebbero portare sulle aree meridionali allo sviluppo di Medicane (o Tlc), ossia una sorta di 'Uragani del mediterraneo' (proprio come quello che ha colpito recentemente la Libia), che si formano quando una bassa pressione viene alimentata dalle acque calde del Mediterraneo e sviluppa caratteristiche da tempesta tropicale".

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