Elezioni Regionali 2018

Centrodestra verso il sorpasso Da qui può partire la rivincita

Politiche, Forza Italia e Lega possono battere la sinistra in città. E Fontana cerca di difendere la Regione da Gori

Centrodestra verso il sorpasso Da qui può partire la rivincita

Nel giorno del derby a San Siro oggi in Lombardia si gioca il doppio match elettorale, Politiche e Regionali. Partita a sette per il Pirellone, anche se la vera sfida è tra il candidato del centrodestra Attilio Fontana e il Pd Giorgio Gori. Per i 5 Stelle è sceso in campo Dario Violi ma i grillini non hanno sfondato (almeno finora) sul territorio. Il candidato di Liberi e Uguali Onorio Rosati è il «disturbatore» a sinistra, e se l'avvocato leghista vincesse per uno scarto minimo sul sindaco renziano di Bergamo, il Pd farà il processo a Leu che qui non ha voluto firmare l'accordo come nel Lazio. Tentano di conquistare seggi in consiglio regionale, più che la presidenza, gli altri sfidanti: Angela De Rosa (Casapound), Giulio Arrighini (Grande Nord) e Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia). Lo scrutinio per le Regionali comincerà solo alle 14 di domani, chiuse le urne bisognerà accontentarsi degli exit poll per immaginare il futuro governatore.

Si parte alle 23 e un minuto con lo spoglio delle schede per le Politiche e gli occhi sono puntati su Milano dove sono scesi in campo diversi big nei collegi uninominali (dove passa solo il capolista che prende un voto in più) e nei plurinominali (i «listini»). La sfida diretta nel collegio Milano 1 è tra le più attese, si contendono il seggio l'avvocato Cristina Rossello per il centrodestra, Bruno Tabacci per il centrosinistra e la presidente della Camera Laura Boldrini per Leu. E tira aria di sorpasso per il centrodestra dopo la sconfitta alle Comunali del 2011 - Letizia Moratti contro Giuliano Pisapia - e del 2016, con Stefano Parisi arrivato ad un soffio da Beppe Sala e poi battuto al ballottaggio. Ma già allora la coalizione di centrodestra (composta da Fi, Lega, Fdi, Pensionati e lista civica) raggiunse il 40,7% e quella del centrosinistra (Pd, civica, sinistra «arancione» e Idv) il 41,7%. Uno scarto minimo. E cinque Municipi conquistati dal centrodestra. Il Pd (ancora) a forte trazione renziana allora capitalizzò il 28,9% delle preferenze a Milano contro il 20,2% di Forza Italia e l'11,7% della Lega. A spoglio avanzato si capirà come sono cambiati gli equilibri nella capitale economica del Paese.

Intanto, dopo una campagna serrata nel capoluogo oggi i big tornano in città anche per votare. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi torna nella sua Milano dopo una breve parentesi nella capitale: sarà al seggio di via Scrosati alle ore 11.30. Il segretario della Lega Matteo Salvini voterà intorno alle 17 in via Martinetti, poi non rinuncerà a tifare Milan a a San Siro e da lì raggiungerà il quartier generale del Carroccio in via Bellerio per attendere i risultati con i fedelissimi. Laura Boldrini ha spostato la residenza a Milano e si reca alle 10.30 al liceo classico Berchet, in via della Commenda. Al liceo Parini di via Goito vota invece intorno alle 11 il sindaco di Milano Beppe Sala mentre il governatore uscente Roberto Maroni, come sempre, nel seggio della sua Lozza in provincia di Varese.

Giorgio Gori si presenterà alle 10 nel seggio della scuola elementare Ghisleni a Bergamo, dove rimarrà a fare il sindaco in caso di sconfitta, mentre Attilio Fontana voterà alle 11 nel rione di Velate a Varese.

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