Le ali di Milano

Cinque anni e 300 milioni: pronta la nuova Malpensa

A giorni finiti i lavori di terzo satellite e Terminal 1. Nuovi percorsi per i passeggeri e scalo più accogliente. Più razionali anche tutti i percorsi di uscita e riconsegna bagagli

Cinque anni e 300 milioni: pronta la nuova Malpensa

Mancano pochi giorni, e i profondi lavori di rinnovo di Malpensa saranno completati. La data dell'apertura ufficiale è il 20 aprile, proprio alla vigilia dell'Expo, dopo cinque anni di cantieri consegnati in diverse fasi, che hanno comportato la costruzione ex novo del terzo satellite e un miglioramento funzionale ed estetico di tutto il terminal 1; 300 milioni l'investimento nella nuova struttura, 30 nel restiling dell'esistente.

Quella che un tempo veniva chiamata Malpensa 2000 è stata inaugurata nel 1998 e aveva ormai un urgente bisogno di interventi. L'architettura, negli ultimi anni, ha fatto grandi progressi estetici, grazie soprattutto alle tecnologie e ai materiali, ma il concetto stesso di aeroporto si è evoluto: sempre meno «aerostazione» nel senso funzionale del termine, con servizi prevalentemente dedicati all'imbarco e allo sbarco, e sempre più luogo dove trascorrere da passeggero-consumatore il proprio tempo di attesa, dove lasciarsi tentare da acquisti d'istinto, cullati tra profumi, liquori, abbigliamento, gioielli, orologi, in un moderno paese dei balocchi, luccicante e insidioso.

Come una signora appena stagionata, anche Malpensa aveva urgente bisogno di rinfrescarsi un po'. Così i dati estetici che l'hanno caratterizzata fin qui sono stati travolti da una ventata di freschezza luminosa. Via le piastrelle da cucina, in graniglia povera da casa popolare; via le pannellature in legno pressato, via i rivestimenti ocra in pietra porosa. Tutti materiali poveri, opachi, che all'epoca hanno rispecchiato soprattutto l'obiettivo di risparmiare: Malpensa costò all'incirca 1.500 miliardi di lire, poco per un grande aeroporto.

Oggi i nuovi pavimenti sono combinazioni di pietre diverse (granito di Montorfano, serizzo e nero d'Africa), le parti a intonaco sono di un bianco netto, le pareti alternano cristalli satinati e acciai borchiati, tutto un succedersi di materiali riflettenti, che moltiplicano i punti luce. Il carattere è proprio questo: quello che era spento è diventato lucente, accogliente, piacevole. Il progetto architettonico è di Gregorio Caccia Dominioni, quello dell'illuminazione di Cinzia Ferrara. La «vecchia» Malpensa ha sempre sofferto della mancanza di una «firma», perchè il progetto, un po' burocratico appunto, uscì dagli uffici della Sea, e l'intervento di Ettore Sottsass, in realtà un po' enfatizzato, si limitò a interventi d'arredo. L'unico dato estetico che oggi sopravvive al passato è quel «verde Malpensa» utilizzato come sfondo per tutta la segnaletica e che in qualche modo in questi anni ha caratterizzato l'aeroporto.

Anche dal punto di vista funzionale lo scalo cambia piuttosto radicalmente. Finora il passeggero in partenza faceva il ceck-in nei saloni del primo piano, scendeva al piano inferiore per i controlli di sicurezza, e qui, secondo dove fosse diretto, proseguiva per l'area Schengen o extra Schenge. Questo comportava che l'offerta commerciale fosse divisa e parzialmente duplicata.

Oggi tutto questo cambia. I controlli di sicurezza (ampliati e più funzionali) sono al piano del ceck-in, e le nuove discese portano tutti - Schengen ed extra Schengen - alla grande piastra commerciale, una delle più grandi d'Europa, 23 mila metri quadrati in tutto, oltre 100 negozi ed esercizi, e, soprattutto, una Piazza del lusso e una Piazza del gusto che vogliono rappresentare il meglio dell'offerta merceologica e alimentare italiana. Solo oltre i negozi, il controllo dei passaporti. L'intervento ha quindi tenuto conto in via primaria delle esigenze commerciali, che in grande aeroporto hanno acquisito in questi anni crescente importanza.

Anche per il passeggero in arrivo ci sono delle novità di rilievo. Sono stati riarticolati i percorsi di uscita e di riconsegna bagagli, questo anche in funzione dell'entrata in servizio del terzo satellite. Poichè questo sarà al servizio anche dell'Airbus 380, l'aereo più grande del mondo, le aree bagagli sono state potenziate e i nastri di riconsegna allungati. Per sei mesi è in corso la sperimentazione di tre diversi sistemi automatici di controllo passaporti in uscita, con tre diverse tecnologie a confronto (uno tedesco, due spagnoli) tra i quali sarà scelto quello definitivo.

Il concetto è semplice: un adulto cittadino europeo in possesso di passaporto elettronico può uscire dall'aeroporto grazie a controlli automatici (anche dell'impronta digitale) evitando le file.

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