Coronavirus

Coronavirus, 10 euro per la spesa in taxi

Molti conducenti stanno però pensando di fermarsi: hanno paura del contagio. Il prezzo sale a 15 euro se si esce dal Comune

Coronavirus, 10 euro per la spesa in taxi

In tempo di coronavirus fare la spesa in taxi costa 10 euro. Se si resta nello stesso Comune. Se invece lo spostamento avviene da un Comune all’altro, il prezzo sale a 15 euro. Questi i costi fissati dalla Regione per le corse in taxi volte a consegnare a domicilio i beni di prima necessità. I tassisti hanno infatti la possibilità di rendersi disponibili per tutti coloro che non possono recarsi a piedi a fare la spesa o in farmacia. Questo è quanto previsto dall’ordinanza emessa dal governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Nel provvedimento è precisato che “non sono consentiti ulteriori indennizzi o sovrapprezzi per l’esecuzione del servizio di consegna a domicilio”. Quindi, in poche parole, il tassametro resterà fermo. Praticamente quello che avviene solitamente per spostarsi dalla città agli scali di Malpensa, Linate, Orio al serio e alle stazioni ferroviarie.

Drastico calo di corse

Nell’ordinanza emessa vi è anche un appunto proprio per quanto riguarda gli aeroporti. I dipendenti che ancora lavorano negli uffici di Orio al Serio e Linate potranno chiamare il taxi attraverso l’App o tramite la centrale radio. In questo modo tali lavoratori verranno agevolati negli spostamenti che devono compiere per necessità lavorative. Il provvedimento da una parte tende la mano a chi non può muoversi autonomamente, dall’altra ai conducenti delle auto bianche che hanno registrato un drastico calo delle corse, da quando è iniziata l’emergenza coronavirus. A questo proposito si parla di un calo di circa l’80-90%. Molti tassisti però hanno iniziato a storcere il naso. Troppa la paura di rimanere contagiati, nonostante il metro di distanza obbligatorio tra conducente e passeggero. Oltre al fatto che il lavoro tipico dei tassisti subirebbe una notevole trasformazione andandoli ad affiancare a figure come i pony express.

I tassisti hanno paura di contrarre il coronavirus

In fatto di sicurezza, nell’ordinanza regionale viene solo ribadito il fatto che sulle vetture la distanza di sicurezza interpersonale deve essere di almeno un metro tra passeggeri e conducenti. E quindi, oltre al guidatore, una persona sola che dovrà necessariamente sedere sul sedile posteriore destro. Ossia il luogo più lontano dal posto di guida. Tanti tassisti, non proprio certi di essere al riparo da un possibile contagio, hanno preso la decisione di restare a casa ed evitare così ogni possibilità di contrarre il coronavirus. Facile a questo punto che i rappresentanti sindacali portino avanti delle ulteriori richieste per quanto riguarda la salvaguardia della salute.

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