Missioni su Marte, la Nasa studia i problemi etici

Le future missioni su Marte potranno durare a lungo, almeno tre anni, e la Nasa ha deciso di preparare i suoi astronauti ad affrontare anche eventuali questioni di bioetica in orbita. Innanzitutto che cosa fare in caso di malattia grave a bordo e, prima di partire, quali test genetici sia meglio effettuare. «Sono argomenti di cui non è facile parlare - ha spiegato Richard Williams, capo del settore medico della Nasa, all’Associated press - ma stiamo cercando di sviluppare delle regole etiche per aiutare i comandanti nelle decisioni più difficili». Tra le norme già stabilite, alcune sono più tecniche, come la massima esposizione alle radiazioni o l’orario di lavoro (non più di 48 ore settimanali) ma le questioni più delicate sono ancora in discussione. Come quella su che cosa fare in caso di malattia grave di un astronauta a bordo, e in che momento interrompere le cure, considerato anche che un eventuale messaggio impiegherebbe trenta minuti per essere inviato a Terra. Un’altra polemica riguarda la possibilità di uno screening genetico prima della partenza a caccia di difetti del Dna che possano causare malattie durante la missione, una pratica vietata dalla legge negli Stati Uniti.

I partecipanti verranno comunque sottoposti a interventi di chirurgia preventiva, come l’appendicectomia. Nessun accenno alle problematiche legate alla sessualità degli astronauti, che si troveranno per tre anni a convivere in uno spazio ristretto: se ne occuperanno gli psicologi della Nasa.

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