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Mobilità a idrogeno, Italia con il freno

Moreno (H2IT): «Non ci sono ancora sostegni economici per lo sviluppo»

Cesare Gasparri Zezza

Dopo essere riusciti a coprire con successo la tratta Roma-Milano a bordo di una vettura elettrica, ci abbiamo preso gusto e, per questo, abbiamo accettato l'invito per far parte di un equipaggio all'Hydrogen Tour Bruxelles-Napoli, nel percorso Firenze-Roma a bordo della Hyundai Ix35 o della Toyota Mirai, entrambe alimentate a idrogeno. Un nuovo viaggio pionieristico di 1.800 km che voleva unire simbolicamente la città belga, sede dell'Ue, con il capoluogo campano, in occasione della European Fuel CellTechnology & Applications Piero Lunghi Conference, organizzata da Atena Distretto Alta Tecnologia, Energia, Ambiente; Enea; Università di Napoli Parthenope e Università di Perugia.

L'idrogeno potrebbe rappresentare una delle possibili soluzioni alle esigenze di cambiamento imposte dal progresso tecnologico e dalla Ue, facilitando la transizione da un'economia basata sull'uso dei combustibili fossili a una che sfrutta energie pulite e rinnovabili. «In Italia spiega Angelo Moreno, presidente dell'Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile (H2IT) - sono stati approvati, a gennaio del 2017, i piani nazionali per la realizzazione delle infrastrutture dei combustibili alternativi. Uno di questi, ufficialmente approvato dal governo, è l'idrogeno. Da questo punto di vista siamo sicuramente allineati con l'Europa ma il programma, che prevede 20 stazioni al 2020, oggi non ha alcun tipo di sostegno economico». «L'Italia aggiunge Moreno - rischia di essere in ritardo e, per questo, multata dall'Ue per non aver rispettato i programmi». Durante l'attraversamento di Belgio, Germania e Austria, anche grazie a H2.live, la app che segnala gli impianti di rifornimento, tutto è filato liscio. Fino a Bolzano i serbatoi delle vetture si sono potuti riempire completamente perché gli impianti erano tarati per un'erogazione alla pressione di 700 bar. Per arrivare a Firenze nascono i primi problemi. Le ultime due soste per il rabbocco sono stati effettuati in strutture provvisorie di ricarica per bombole, istallate da produttori di gas e con uscita a 300 bar, pressione sufficiente a riempire meno della metà del serbatoio.

Così l'autonomia delle due vetture scende da 500/600 chilometri a circa 170, quindi, il viaggio termina anzitempo, in piazza della Signoria, a Firenze. Per coprire la tappa di Roma e per l'arrivo a Napoli è stato necessario l'uso di una bisarca. Il processo di decarbonizzazione, in atto in Europa, è inarrestabile. In Italia, l'imprenditoria, il mondo accademico, la ricerca e la società civile si sono schierate in favore dell'innovazione e del benessere del pianeta.

Tutto sarebbe pronto per la conversione alle energie alternative e ai trasporti a idrogeno. La European Fuel Cell Technology & Applications Piero Lunghi Conference ne è la rinnovata conferma.

La parola, passa ora al mondo politico affinché garantisca il supporto programmatico ed economico, necessari per la realizzazione delle infrastrutture perché la transizione verso un trasporto sostenibile a zero emissioni possa iniziare al più presto in maniera concreta.

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