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Gli 007 Usa: Putin ordinò di influenzare le elezioni. Trump: "Risultato non fu pilotato"

Le agenzie di intelligence statunitensi affermano che Putin ordinò di influenzare le elezione presidenziali statunitensi con attacchi informatici. Trump: "Non ci sono stati assolutamente effetti sul risultato delle elezioni"

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Gli 007 americani non hanno dubbi: la Russia ha cercato di favorire l'elezione di Donald Trump, screditando la candidata democratica Hillary Clinton. Si legge questo nel rapporto delle agenzie di intelligence Usa illustrato ieri al presidente eletto. Nel testo i vertici sostengono anche che la Russia tenterà nuovamente di influenzare le elezioni, stavolta degli alleati Usa. Il riferimento è alle prossime elezioni che vi sarano in Europa, a partire da quelle presidenziali in Francia ed alle legislative in Germania a settembre. "Abbiamo determinato che il presidente russo Vladimir Putin - si legge nel testo curato dal direttore della National Intelligence, James Clapper, responsabile dimissionario del coordinamento delle 17 agenzie di spionaggio e controspionaggio Usa - ha ordinato nel 2016 una campagna per influenzare l’elezione presidenziale Usa. L’obiettivo dei russi era quello di minare la fiducia dell’opinione pubblica americana nel processo elettorale democratico, denigrare il segretario (di Stato, ndr) Clinton, e danneggiare la sua eleggibilità in quanto potenziale presidente". I capi delle agenzie di intelligence americane aggiungono che "Putin e il governo russo hanno manifestato una chiare preferenza per il presidente eletto Trump".

Dopo aver ricevuto il rapporto Trump ha osservato che gli attacchi (senza nominare solo la Russia ma citando anche genericamente la Cina, altri Paesi e gruppi) ci sono stati ma che non hanno influito in alcun modo sull’esito finale: "Non ci sono stati assolutamente effetti sul risultato delle elezioni (presidenziali dell’8 novembre) incluso il fatto che non c’è stata alcuna alterazione delle macchine per votare" ha dichiarato il prossimo inquilino della Casa Bianca la cui elezione è stata ratificata ieri formalmente dal Congresso. Il rapporto, invece, sostiene "con alto grado di fiducia" che "i tentativi russi di influenzare l’elezione presidenziale Usa nel 2016 rappresentano la più recente espressione del desiderio di lunga data di Mosca di minare l’ordine democratico liberale Usa, e queste attività hanno dimostrato una significativa escalation nel livello di attività, scopi e sforzi rispetto a precedenti operazioni" di Mosca. Nel testo gli 007 spiegano che Mosca ha usato diversi mezzi per tentare di alterare il risultato con "operazioni coperte (segrete), come cyber-attacchi, e con operazioni a volto scoperto da parte di agenzie governative russe, media finanziati da Mosca, intermediari di terze parti e attività a pagamento di troll (account di attacco attivi sui diversi sistemi di social network, ndr)".

Il rapporto consegnato a Trump è di 25 pagine, non quello di 50 contenenti informazioni classificate (come le metodologie usate per accertare le responsabilità di Mosca) fornito al presidente uscente Obama, anche se le conclusioni sono identiche. In una dichiarazione l’ufficio di Clapper ha sottolineato che "la comunità di intelligence (Usa) non ha preso alcuna posizione sull’impatto delle attività russe sull’esito delle elezioni (presidenziali) del 2016".

Il ministero della Sicurezza Interna (Homeland Security) ha aggiunto, come sottolinea la Cnn, che "nessuno dei sistemi colpiti o compromessi dai russi erano coinvolti nella conta dei voti".

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