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Gli analisti dicono Hillary, la rete vota Donald

La candidata democratica viene applaudita dagli esperti, il repubblicano vola sui social network

Gli analisti dicono Hillary, la rete vota Donald

New York - Nel day after del primo dibattito televisivo tra Hillary Clinton e Donald Trump alla Hofstra University di Long Island, si tirano le somme e si fanno bilanci sulla prestazione dei due candidati per il rinnovo della Casa Bianca. Tra i principali media americani è guerra nei sondaggi, e pur se emerge una vittoria dell’ex first lady, si tratta di un successo al foto finish, poiché nell’ora e mezza di battaglia serrata, nessuno dei due è realmente prevalso sull’altro.

La prima a premiare la candidata democratica è la proiezione lampo della Cnn, che la dà vincente secondo il 62% degli intervistati. Il dato a parere degli osservatori è motivato dalla sicurezza mostrata in politica estera, dove Trump è parso più vago, anche se al tycoon va il merito di aver mostrato un autocontrollo senza precedenti. Gli esperti, poi, sono quasi unanimi sul fatto che la Clinton è stata la più disciplinata e precisa, mentre il rivale ha confermato lo stile schietto e non convenzionale che piace tanto allo zoccolo duro dei suoi sostenitori. Per Time, invece, è il candidato repubblicano a uscirne vincitore, anche se di misura, con il 52%, contro il 48% dell’avversaria dem. Di certo il miliardario newyorkese ha stravinto come argomento di conversazione su Twitter: il 62% degli utenti hanno parlato di lui, solo il 38% di Hillary. Il giudizio sintetico dei sondaggi viene spiegato in maniera analitica nella «spin room», dove i guru dell’una e dell’altra parte rivendicano il successo sul campo. «Hillary Clinton è un disastro in politica estera», attacca l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, passato alla storia per la sua politica «tolleranza zero» contro la delinquenza, e sostenitore del tycoon. «L’America è di nuovo esposta al crimine, c’è un aumento record del numero di omicidi», aggiunge, definendo il confronto «uno dei piu’ importanti dibattiti nella storia degli Stati Uniti».

Per il generale Michael Flynn, ex capo della Dia (Defense Intelligence Agency), Trump «ha dato prova di forza e determinazione. Ha schiacciato la rivale - assicura - lei ha preteso di spiegare politiche e programmi che per 30 anni non hanno dato risultati, mentre lui ha proposto soluzioni, come la protezione dei posti di lavoro in America ». Nel parterre di The Donald c’è anche Don King, la leggenda del ring allenatore di Mike Tyson, il quale afferma che negli Usa c’è un razzismo sistemico nei confronti degli neri. «Il New York Times, ad esempio, quando parla degli afroamericani utilizza una forma di razzismo subdolo, è come il “kiss of death”, il bacio della donna ragno, che ti accarezza e poi ti uccide - sottolinea - mentre noi siamo i paladini assoluti della democrazia».

In campo democratico, invece, lo stratega delle campagne di Barack Obama, David Plouffe, è convinto che quella di Hillary sia stata «una grande performance. È stata molto efficace quando ha parlato di suo padre, del fatto che ha lavorato duro, facendo capire cosa anima le sue scelte politiche - chiosa - Trump, al contrario, ha avuto diversi momenti negativi, come quando si è parlato delle sue tasse o del fatto che ha tratto vantaggio dalla bolla immobiliare, e la sua risposta sulla guerra in Irak è fondamentalmente falsa». Anche per la presidente ad interim del Comitato Nazionale Democratico, Donna Brazile, la Clinton è stata «molto preparata », mentre il rivale si è mostrato «incoerente», e come di consueto un «disgregatore». Intanto, il circo della politica è già proiettato sugli altri due duelli tv in agenda prima dell’Election Day, il primo dei quali sarà il 9 ottobre alla Washington University di St. Louis, in Missouri.

E lì Trump, che lunedì ha evitato di toccare questioni delicate per la rivale, come l’infedeltà del marito Bill Clinton, ha assicurato che «colpirà più duro».

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