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Arabia Saudita, le donne al volante sfidano il divieto

In Arabia saudita prosegue la campagna contro il divieto di guida per il gentil sesso. Tam-tam sui social network

Arabia Saudita, le donne al volante sfidano il divieto

L’Arabia Saudita è l’unico paese al mondo dove le donne non possono guidare. Ma loro non si danno pace e utilizzano tutti i mezzi per far sentire la propria voce. Ovviamente anche Internet. La protesta è iniziata nel 1990. Tre anni fa è stata rilanciata in grande stile tramite i social network. Le donne postano foto e video di loro stesse alla guida e raccontano i problemi che devono fronteggiare ogni giorno. In un video pubblicato su Youtube si vede una donna che guida l'auto per le strade di Riyad. E si spiega alle donne che "potremmo essere accusate di terrorismo per il solo fatto di guidare una macchina".

Moltissimi, da tutto il mondo, i messaggi di chi sostiene la battaglia delle donne saudite. Nonostante il gran clamore il ministro dell'Interno ha anticipato che chiunque scenderà in piazza per protestare verrà arrestato.

Ventiquattro anni fa, quando partì la battaglia, 47 donne sfidarono le autorità mettendosi al volante per le strade di Riyad. Finì male: furono arrestate e punite in modo duro. Ma iniziò a farsi strada, tra la gente, il gusto di sfidare la legge per porre fine a un divieto assurdo. Diverse attiviste si mobilitarono e, con loro, anche la principessa Amira al-Tawil, moglie del principe Al Walid Bin Talal. Nel 2011 partì la campagna "Women2drivecampaign". Ebbe un gran successo sui social network ma assai poco nella vita reale.

Lo scorso aprile una donna è stata condannata a 150 frustate e otto mesi di prigione (pena particolarmente dura anche per l'aggravante della resistenza a pubblico ufficiale). Il divieto di guida non è previsto da una legge. Nel 1990 un decreto ministeriale ha formalizzato la consuetudine. Ora le donne ci riprovano a farlo saltare. Su Twitter il grido di battaglia è questo: #

4671058654785px;">IWillDriveMyself (guiderò me stessa). Sarà la volta buona?

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