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Arabia Saudita, tassa del 100% sul narghilè. Scoppia la polemica

Il governo dell’Arabia Saudita ha deciso di applicare una tassa del 100% a tutti i prodotti contenenti tabacco. Scoppia la polemica sui social network

Arabia Saudita, tassa del 100% sul narghilè. Scoppia la polemica

Vuoi fumare il narghilè? Bene, allora paghi una tassa del 100% sulla consumazione.

Ecco la nuova iniziativa, già divenuta impopolare nel giro di poche ore, del governo del più grande Stato arabo dell'Asia occidentale per superficie, ovvero l’Arabia Saudita.

L’introduzione di questa vera e propria tassa ha fatto raddoppiare il prezzo della tanto apprezzata pipa ad acqua per tutti i fumatori sauditi. I ristoranti, infatti, che offrono la possibilità di fumare il famoso narghilè (conosciuto anche con il nome di shisha) ai propri clienti sono stati costretti ad aumentare del doppio la tariffa di questo servizio/prodotto.

Immediatamente dopo l’applicazione della nuova tariffa contro il fumo, si è scatentao il caos. Sono nate numerose proteste e contestazioni, in particolare sui social network, dove i fumatori di questo antico strumento, solitamente contenente tabacco e aromi di frutta, hanno manifestato la propria contrarietà all’imposizione di una tassa a dir loro “assurda”. Tanto che molti degli utenti online hanno avanzato l’ipotesi che dietro questa tassa, ci sia l’intenzione subdola del governo saudita di vietarne l’utilizzo.

Nonostante ciò, in Arabia Saudita il fumo del narghilè fa parte di un’antica tradizione ed è veramente una pratica estesa. Infatti, il fumare questa sorta di lunga pipa ad acqua è diventato nel corso degli anni non solo un rito, ma un vero e proprio momento di condivisione con amici e familiari per trascorrere assieme un paio d’ore.

La contestata tassa è stata emanata dal Ministero delle relazioni comunali e rurali del governo saudita, lo scorso 11 ottobre, e prevede l’applicazione a tutti gli scontrini emessi dagli esercenti che servono ai propri clienti prodotti a base di tabacco, colpendo principalmente in questo modo caffè e ristoranti.

Molti ristoratori hanno infatti già deciso di togliere dal proprio menù l'offerta di questo prodotto per evitare di pagare la nuova imposta, mentre altri hanno scelto di ridurre il prezzo del narghilè per venire incontro ai propri clienti che dovranno inevitabilmente pagare un salato rincaro.

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