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"Avvelenato". Le teorie no vax sullo 'stregone' che si curava con la candeggina

I seguaci del 65enne ipotizzano che i medici lo abbiano avvelenato e suo figlio si scaglia contro la stampa che a suo dire avrebbe divulgato falsità

"Avvelenato". Le teorie no vax sullo 'stregone' che si curava con la candeggina

Johann Biacsics, il leader dei no-vax austriaci, è morto nella sua abitazione dopo essere risultato positivo al Covid e aver deciso di curarsi assumendo della candeggina. O meglio, una soluzione conosciuta con il nome di MMS, Master Mineral Solutions, come era stata chiamata da chi l’aveva inventata, un santone americano di nome Jim Humble. Considerata dai suoi seguaci una panacea per curare qualsiasi tipo di malattia. Si tratta di un trattamento fatto di clisteri a base di biossido di cloro, il principio attivo della candeggina.

L'uomo si curava con la candeggina

Dopo aver chiesto ai medici di dimetterlo dall’ospedale dove era stato trasportato a causa delle sue condizioni cliniche in continuo peggioramento, Biacsics aveva continuato a curarsi con la straordinaria soluzione che lo ha però portato alla morte, avvenuta lo scorso 10 novembre. Il 65enne era molto conosciuto anche sui social per il suo impegno attivo nel divulgare cure che lui stesso provava sulla sua pelle. Come raccontato dal quotidiano Die Zeit, ai primi di novembre l'uomo era stato accompagnato dai suoi familiari all'ospedale di Vienna, ma le sue condizioni risultavano già critiche dal punto di vista respiratorio.

Biacsics, convinto oppositore al vaccino e alle cure convenzionali, aveva deciso di rifiutare l’aiuto dei medici e si era fatto riportare a casa, dove ha continuato a curarsi con il fai da te utilizzando la candeggina. Tra i fautori di questo rimedio si trovano appunto no-vax, scettici, negazionisti e cultori delle terapie alternative e domiciliari. Insomma, tanti di coloro che non vogliono avere nulla a che fare con la medicina tradizionale.

Le accuse a medici e giornalisti

L’ultimo viaggio in extremis all’ospedale non era però servito a salvargli la vita, ormai le sue condizioni erano gravissime. La morte è giunta dopo un paio di giorni. Come detto, Biacsics era molto seguito sui social, sul suo blog personale e perfino tra le strade di Vienna, dove aveva capeggiato una manifestazione no-vax. Autore di libri sempre sullo stesso tema, auto-cure di malattie anche importanti, tra le quali il cancro, era anche stato intervistato davanti alla sede del Parlamento e il reportage era andato in onda sulla prima rete pubblica viennese. In quella occasione il 65enne aveva sostenuto che “in terapia intensiva il 67% dei ricoverati sono vaccinati”, dichiarando di avere informazioni riservate.

Basta andare sulla sua pagina Facebook per leggere i primi commenti postati dai suoi seguaci che ipotizzano un avvelenamento, oltre a invettive, ormai sempre più frequenti, nei confronti della stampa e dei giornalisti.

I familiari del 65enne accusano apertamente i medici di averlo ucciso. Intanto Marcus, il figlio di Biacsics, ha avviato una raccolta fondi per intraprendere un’azione legale contro i media, in particolare Die Zeit, che avrebbero riportato notizie false sul padre.

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